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ESCLUSIVA – Cucchi: “Sarri a lungo alla Lazio, ma basta cercare il sarrismo”

Riccardo Cucchi

Riccardo Cucchi in esclusiva ai nostri microfoni

redazionecittaceleste

Di Giovanni Manco

Riccardo Cucchi, indistinguibile voce del calcio italiano, ex cronista Rai e tifoso biancoceleste, ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni. Ecco il suo bilancio di fine anno: "L’anno della Lazio va diviso, la prima parte ha consentito alla squadra di chiudere la stagione in maniera positiva. Poi c’è stato il cambio tecnico ed è arrivato Sarri, una svolta! Una piccola grande rivoluzione che ha costretto la squadra a pagare qualche prezzo. Il cambio di filosofia calcistica è stato evidente, il prezzo da pagare è stato l’incostanza ed il ritmo altalenante palesato. Ci vuole pazienza, col tempo vedremo una Lazio competitiva e conforme alle richieste tattiche di un allenatore così esigente com’è Sarri".

"La vittoria di Venezia è positiva - ha continuato - ho visto una prestazione interessante contro una squadra che non va assolutamente sottovalutata. Il Venezia è una delle squadre più organizzate della Serie A, forse addirittura la più organizzata nonostante i limiti tecnici ed individuali della rosa. La squadra di Zanetti ha fatto un ottimo campionato in casa, non era scontato che la Lazio vincesse. Penso che sia stata premiata la qualità, pensiamo alla grande prestazione di Pedro oppure al gol perla che ha chiuso la serata, quello di Luis Alberto. Sono giocatori fondamentali per la Lazio, mi pare evidente che Sarri debba cercare di conciliare le sue idee tattiche con l’imprescindibilità di alcuni giocatori".

Sul Sarrimo: "Sono perplesso sulla definizione di Sarrismo, ho l’impressione che ci siamo sbagliati un po’ tutti. Sarri ha fatto benissimo a Napoli, abbiamo sotto gli occhi quel gioco, ma la ritengo un’esperienza irripetibile, non la rivedremo altrove. A Chelsea e Juventus il gioco è stato molto diverso. Credo sia una grande errore cercare nella Lazio, il Napoli di Sarri. Piuttosto bisogna cercare di capire cosa può essere la Lazio di Sarri. Pedro? Giocatore in più, credo lo sarebbe stato in qualunque squadra. Lo conosciamo da sempre, fin da Barcellona. Ero titubante che potesse rendere a livelli così alti".

Sui presunti malumori dello spogliatoio:"Non ci credo, penso che le cose vadano analizzate con cautela. In ogni squadra, quando si cambia allenatore dopo tanto tempo, ci sono confronti. Non credo ci siano spaccature o che Milinkovic possa essere un uomo ostile. Tra l’altro la scelta del presidente Lotito di confermare Sarri, e di avergli già rinnovato il contratto, è molto importante. È un messaggio chiaro che ha dato, anche ai calciatori. Solo con la fiducia, d’altronde, questo può progetto si può alimentare. Sarri è, e sarà, per lungo tempo l’allenatore della Lazio".