Cittaceleste.it
I migliori video scelti dal nostro canale

news

Lazio News, Parolo: “Felipe Anderson? Faceva cose mai viste”

Marco Parolo

L'ex calciatore della Lazio, Marco Parolo, è da poco tornato a parlare della sua carriera in biancoceleste e non solo

redazionecittaceleste

L'ex centrocampista della Lazio Marco Parolo, ora opinionista e commentatore sportivo per DAZN, ha appeso gli scarpini al chiodo da circa un anno ma è ancora molto legato al mondo del calcio e ai colori biancocelesti. In una recente intervista rilasciata ai canali di Be.Pi TV, l'ex calciatore ha ripercorso alcune delle tappe più importanti della sua carriera: "Tra i momenti più belli della mia carriera c'è stato l'approdo a Milanello con la maglia della Nazionale. Lì ci andavo da bambino con la speranza che un giorno avrei giocatori per i rossoneri, club per il quale facevo il tifo. Non ce l'ho fatta ma sono riuscito ad andare lì con i colori azzurri. Addirittura meglio. Per quanto riguarda l'Italia, quando c'è negatività non riesci a fare le cose al meglio. Parlare del Portogallo ha tolto la voglia di battere la Macedonia del Nord. I Mondiali sono importanti e per questo tutte le altre nazioni stanno crescendo".

Marco Parolo nel match tra Lazio ed Hellas Verona

Sulla carriera

"I goal più belli della carriera li ho segnati ai rossoneri. Ricorderò sempre la doppietta con la maglia del Parma e il goal che ho segnato alla Lazio quando giocavo con il Cesena. Poi di nuovo la doppietta al Diavolo con i colori biancocelesti. C'era lo stadio pieno e indossavamo la maglia con l'aquila stilizzata. Che emozione. La vittoria della prima Supercoppa fu una specie di liberazione visto che vincemmo all'ultimo. La Lazio ha vinto diversi trofei e io ho dato una mano. A Roma ho trovato un ambiente intenzionato a crescere. Ho bei ricordi legati anche al derby e all'adrenalina che ti dà una partita come quella".

Sugli ex compagni

"Tra i compagni più forti che ho avuto metto in cima Pirlo e Cassano. L'avversario, invece, penso che sia stato Ibrahimovic. Era potente ed elegante, sapeva come mettere gli avversari in difficoltà. Alla Lazio, invece, ricordo molto bene il primo Felipe Anderson. Faceva cose mai viste. E poi Immobile, come lui anche Klose e Milinkovic. Tuttavia, come quell'Anderson nessuno mai".