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Fonte: “Cambia il metodo, ma mi trovo bene con il nuovo staff della Lazio”

La squadra ad Auronzo

Le parole del preparatore atletico biancoceleste Alessandro Fonte, a Formello dal 2011, sul rapporto con lo staff di Sarri

redazionecittaceleste

È intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali del club, al termine dell’allenamento pomeridiano di ieri, il preparatore atletico Alessandro Fonte. Alla Lazio dal 2011, con il primo anno con le giovanili, Fonte è tra i membri dello staff non arrivati a Formello insieme a Maurizio Sarri. Di seguito le sue parole.

Il ritiro

Sicuramente arrivati a questo punto inizia a farsi sentire un po’ di fatica, ma adesso c’è ancora una partita e un ultimo sforzo da fare. Poi ci sarà qualche giorno libero per ricaricare le batterie, comunque per ora stiamo andando alla grande. Quest’anno il ritiro per volontà dello staff tecnico si è prolungato rispetto al passato. In questo modo i ragazzi hanno potuto rafforzare i nuovi concetti e le nuove metodologie. Mi sembra che i calciatori ce la stiano mettendo tutta e che stiano ottenendo ottimi risultati. La maggior parte dei ragazzi è arrivata in ritiro in buone condizioni. Nella prima settimana poi abbiamo fatto il punto della situazione sottoponendo la rosa a dei test di valutazione in entrata. I calciatori comunque rimangono dei professionisti e questo lo hanno dimostrato presentandosi come hanno fatto e nella loro applicazione quotidiana”.

 Sarri e Radu

Il nuovo staff

Mi sono trovato benissimo da subito con il nuovo staff. La mia figura può fare da anello di congiunzione con il passato, ho fornito ai colleghi nuovi tutta una serie di informazioni sullo storico della squadra. E non parlo solo degli ultimi cinque anni, considerando che questa che sta per iniziare è la mia decima stagione alla Lazio. I dati che ho raccolto in questi anni sono stati molto utili per chi è arrivato quest’anno. Anche se poi va detto che comunque alcune cose devono essere scoperte giorno dopo giorno. 

Da quest’anno usiamo la tecnologia in diretta e quindi ogni allenamento viene monitorato in tempo reale. Così facendo possiamo controllare il lavoro e individualizzarlo maggiormente. Tenendo sotto osservazione il carico, poi, possiamo portare modifiche semplici alla preparazione. Il mio compito oggi è di fare da anello di congiunzione tra lo staff presente e passato e tra le varie figure professionali del gruppo. L’obiettivo è di unirle per ottenere un’organizzazione e una programmazione il più possibileperfette una volta volta in campo. Ogni staff ha, infine, le proprie metodologie. Per esempio, in passato si usava di più fare corse lunghe, mentre ora si preferisce fare corse intermittenti. Questo sin dal primo giorno, con carica di lavoro progressivi a seconda del tipo di seduta che viene svolta”.