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Gran Galà del Calcio, c’è un premio in ricordo di Daniel Guerini

Gran Galà del Calcio

Presentata la quarta edizione del Gran Galà del Calcio oggi a Roma. Istuito un nuovo premio in ricordo del giovane biancoceleste

redazionecittaceleste

È andata in scena oggi, al Radisson Blu GHR di Roma, la presentazione del ‘Gran Gala del Calcio’, iniziativa giunta alla quarta edizione totale e alla seconda ufficiale. Ideata dall’Associazione Italiana Direttori e Collaboratori Sportivi - ADICOSP -, l’iniziativa mira a mettere in luce la figura di direttore sportivo. Tre i consueti premi, intitolati a Franco Janich, Sissy Trovato Mazza e alla Formazione Lum. Quest’anno, poi, è stato aggiunto un nuovo riconoscimento in memoria di Daniel Guerini, il calciatore delle giovanili biancocelesti scomparso il 24 marzo a causa di un incidente stradale. 

La cerimonia di premiazione, che inizialmente era stata programmata per il 13 dicembre, è stata spostata di una settimana. Il 20 dicembre, un lunedì, saranno premiati tutti i vincitori dei premi. Tra questi ci sono Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina; Frederic Massara, direttore sportivo dei rossoneri; Mattia Collauto, direttore sportivo del Venezia. Il premio dedicato a Daniel Guerini, invece, andrà a Vito Tisci, Massimo Bava, Alberto Aquilani e ai calciatori Alessandro Bianco, Alessandro Milani, Giacomo Faticanti e Samuele Vignati.

Durante la conferenza stampa della cerimonia, sono arrivate le dichiarazioni di Michela Priori, madre di Daniel, e di Luca Antonini, ex agente del calciatore. Così la mamma di Daniel: “Ci tengo a ringraziare tutti quanti per aver inserito mio figlio in un evento così emozionante. Si tratta per me di un gratificazione importante, che testimonia il fatto che mio figlio abbia lasciato qualcosa e, quindi, che io qualcosa gli abbia insegnato”. Queste, invece le parole di Luca Antonini: “Questa è un’iniziativa bellissima, penso che Daniel meriti di essere ricordato sempre. Il calcio terreno che lui ha lasciato non è mai riuscito a riconoscergli del tutto quello che lui meritava. Ma oggi immagino sia in un posto in cui sta riuscendo a esprimersi al meglio delle sue capacità. Daniel era un ragazzo sintetico, preferiva parlare con i fatti. Era una cosa che mi piaceva tantissimo di lui”.