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Lazio, Gregucci: “Acerbi? L’età avanza, deve imparare a gestirsi”

Gregucci

Il commento dell'ex difensore della Lazio, Angelo Adamo Gregucci, circa le recenti prestazioni di Francesco Acerbi e non solo

redazionecittaceleste

di Giulia Benedetti

A poche ore dalla sfida di campionato che vedrà la Lazio essere ospite del Sassuolo in terra emiliana, i microfoni di Radio Incontro Olympia hanno condiviso il pensiero dell'ex biancoceleste Angelo Adamo Gregucci. L'ex calciatore ha parlato dei neroverdi e di Francesco Acerbi. Per poi concludere con un pensiero sulle giovanili capitoline:

Acerbi

Sul Sassuolo e Acerbi

"Del Sassuolo mi ricordo che grazie a Squinzi il club era una grande famiglia. Poi piano piano hanno ambito a qualcosa di più importante e la dimensione del club si è allargata. Acerbi è passato da lì e ha consolidato il suo ruolo nel calcio. Francesco è stato un caposaldo dell'era con Inzaghi in panchina, tuttavia, sta vivendo un leggero appannamento. Prima aveva uno spartito diverso, poteva puntare l'uomo mentre con Sarri deve badare di più alla linea della difesa. Senza parlare che comincia ad avere una certa età. Forse deve imparare a gestirsi di più sotto l'aspetto atletico. I principi sono cambiati ora si lavora con con la palla e la porta, prima aveva un riferimento chiaro. Acerbi comunque è un calciatore prezioso al quale bisogna dare tempo. Rotazioni? Ci vuole una rosa di un certo livello. Se il sostituto non è all'altezza non conviene fare troppi cambi".

Sulle giovanili

"Non capisco come mai il settore giovanile della Lazio non sia più riuscito a tirare fuori niente. Ai miei tempi c'era uno come Nesta. Non dico di arrivare a quei livelli, ma ci si aspetta molto da un vivaio come quello biancoceleste. Non mi capacito del fatto che non si riesca a puntare sui giovani di talento. Il Villarreal, che oltre ad avere buttato fuori l'Atalanta dalla Champions League ha vinto l'ultima Europa League, ha nella rosa un blocco di calciatori provenienti dalle sue giovanili. C'è bisogno che qualcuno spieghi perché la Lazio non riesce ad essere competitiva".