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AZ Alkmaar: la sostenibilità del progetto e l’importanza dei giovani

Lazio-AZ Alkmaar
Storia di riscatto: dal fallimento alla ripartenza passando dal settore giovanile. Così il club olandese ha rifondato sé stesso con i propri mezzi

redazionecittaceleste

Il successo passa dai giovani. L'AZ Alkmaar ha saputo investire bene sulle risorse che aveva in casa, operando in una zona che si limita al Noord Holland e dintorni. 3 i milioni di euro investiti dalla società olandese che l'anno scorso ha chiuso in attivo (di 18 milioni di euro). Nello stesso esercizio la Lazioha un segno meno davanti ai 17.4 milioni di euro con un debito netto complessivo pari a 185 milioni.

Il Mundo Deportivo qualche settimana fa parlava di 'piccolo nome, grande risultato' riferendosi al ko rifilato in Uefa Youth League (team under 18 dei club qualificati alle Champions maggiore e ai campioni nazionali di categoria) da parte dell'AZ Alkmaar nei confronti del Barcellona (battuto per 3-0). Per non parlare degli autori dei due gol che hanno reso possibile la rimonta martedì scorso all'Olimpico: un classe 2004 e un 2003. Stiamo parlando rispettivamente di Wouter Goes e di Milos Kerke.

Questa è la storia di un club che circa dieci anni fa era destinato a scomparire. L'AZ era di proprietà di Dick Scheringa, presidente della DSB Bank che pochi mesi dopo però fallì. La nuova dirigenza decise poi di investire quel poco che era rimasto sul settore giovanile per garantire la piena sostenibilità e sganciarsi da fonti esterne di denaro.