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Lazio, Capello: “Inzaghi? In Italia non è come in Premier League”

Fabio Capello

Il punto di Fabio Capello, oggi opinionista per Sky Sport, su questo finale di stagione, con uno sguardo anche ai biancocelesti

redazionecittaceleste

È una lunga intervista quella concessa da Fabio Capello alle pagine del Corriere dello Sport. L’allenatore settantaquattrenne, lontano dai campi dal 2018 dopo la sua ultima esperienza in Cina, è oggi opinionista a tempo pieno per Sky Sport. E per il quotidiano romano ha tirato le somme sulla stagione che ormai volge al termine, concentrandosi sulla volata Champions, ma non solo.

Su Inzaghi e la Lazio

Delusione della stagione per Capello? Lazio e Roma, le due escluse dalla corsa alla Champions. “La Lazio ha una squadra ottima, ma penso che il rendimento sia stato terribilmente altalenante. Peccato, perché è una squadra che se gioca bene può portare a casa ogni partita”.

Impossibile non parlare di Simone Inzaghi poi, protagonista delle tante voci sul possibile mancato rinnovo. Se il ciclo finisse, secondo Capello, le motivazioni sarebbero tutte da ricercare nella filosofia calcistica italiana. Inzaghi è sulla panchina della Lazio da cinque anni, diventa difficile trasmettere qualcosa di importante ai giocatori. Al di là di quanto si dice sulla Premier e su Ferguson o Wenger. Ferguson non allenava, andava al centro sportivo un paio di volte a settimana. Facevano tutti i grandi collaboratori che aveva. Poi, quando arrivava e parlava, tutti lo seguivano. Stesso discorso per Wenger. In Italia è difficile, è una cosa che non si può fare”.

 Alex Ferguson

La volata Champions

“Penso che il Napoli ce la farà, gioca in casa e dovrebbe vincere: anche se il Verona è ben organizzato farà fatica contro l’attacco partenopeo”.

Con un posto già assicurato secondo Don Fabio, saranno Pirlo e Pioli a contendersi l’accesso alla massima competizione europea.

“I bianconeri sono tornati forti, hanno preso fiducia e morale dopo la Coppa Italia: li vedo bene. Per quanto riguarda i rossoneri, invece, hanno spesso dimostrato di avere il braccino quando dovevano vincere. Giocheranno in trasferta e fuori casa hanno fatto meglio, ma l’Atalanta vuole sempre giocare, è una macchina. Anche se le scorie delle delusioni consumano energie e si faranno sentire”.