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Lazio, Delio Rossi: “Dopo il derby mi aspettavo sicurezza. Con Inzaghi…”

Felipe Anderson al derby

Le parole dell'ex allenatore Delio Rossi, il quale è rimasto deluso dal cammino della Lazio dopo la vittoria nel derby

redazionecittaceleste

L'ex allenatore della Lazio, Delio Rossi, è intervenuto come ospite nelle trasmissioni di TMW Radio dove ha espresso il suo parere sulla Nazionale, sulla Serie A ma anche sulla stagione disputata fin qui dalla sua ex squadra: "Nemmeno prima che iniziassero gli Europei l'Italia era la migliore squadra del continente. Il lavoro di Mancini è stato strepitoso, ha saputo ripartire con giocatori nuovi e inculcando loro una diversa mentalità. Non dobbiamo sfasciarci la testa dopo la sconfitta con la Spagna, hanno giocato meglio di noi l'ultima volta. Tuttavia, sarà importante non commettere lo stesso errore fatto fatto dopo la vittoria ai Mondiali del 2006. Adagiarsi sarebbe uno sbaglio. Meglio pensare a costruire il futuro, magari partendo dalla difesa. Lì c'è Bastoni ma è necessario trovare qualcuno da mettergli accanto. Chiesa è il giocatore più internazionale".

Maurizio Sarri a Formello

Sulla Serie A

"Alla Juventus si è chiuso un ciclo, faranno bene a pensare a come aprire quello nuovo. Allegri è uno che conosce certe dinamiche ma forse non ha i giocatori che gli servirebbero. Il loro centrocampo non credo che sia uno dei migliori cinque del campionato. Locatelli li ha comunque aiutati a migliorare, mi piacerebbe vedergli vicino Arthur. Pioli, invece, ha tutti i meriti se la sua squadra è cresciuta. Tra i rossoneri sono stati bravi i dirigenti a puntare su giocatori funzionali. Poi c'è Tonali che sta facendo grandi cose. Diaz è anche meglio di Calhanoglu. Il Napoli può lottare lo scudetto. Hanno una rosa importante e con Spalletti sono arrivate sicurezze".

Sulla Lazio di Sarri

"Mi aspettavo che il derby vinto avrebbe dato alla Lazio le sicurezze di cui aveva bisogno. Credevo in un cammino diverso dopo quella vittoria. C'è però anche da dire i calciatori biancocelesti sono ancora abituati ad un altri tipo di calcio. Con Inzaghi c'era meno aggressività, meno pressione ma ragionavano di più. Cambiare è sempre difficile. La svolta arriverà solo se i calciatori si convinceranno di quello che stanno facendo. La società ha il compito di supportare il proprio tecnico".