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Lazio, Giordano: “A San Siro mi aspetto ancora Pedro e Felipe Anderson”

Pedro e Felipe Anderson

Secondo l'ex bomber della Lazio mister Sarri continuerà a puntare su Pedro e Felipe Anderson, con Zaccagni pronto ad entrare

redazionecittaceleste

A pochi giorni dalla ripresa del campionato, l'ex bomber della Lazio, Bruno Giordano, è tornato nelle trasmissioni di Radiosei dove ha parlato del prossimo impegno dei biancocelesti. Domenica pomeriggio, alle 18:00, i capitolini torneranno a giocare in Serie A e lo faranno sfidando i rossoneri a San Siro. Tra i dubbi di formazione che potrebbero occupare la testa di mister Maurizio Sarri, c'è quello legato al tridente offensivo. Secondo l'ex centravanti, i due esterni titolari continueranno ad essere Felipe Anderson da una parte e Pedro dall'altra. Con il nuovo arrivato Mattia Zaccagni pronto a subentrare. Insomma, l'attuale opinionista biancoceleste non si aspetta grosse sorprese contro i meneghini:

 Zaccagni

Sul tridente

"Zaccagni parte leggermente in seconda battuta, Pedro e Felipe Anderson hanno legittimato il loro posto. Ciononostante, in questi giorni il calciatore ha avuto modo di conoscere il volere del mister. Chissà che non possa essere impiegato già contro i rossoneri. I calciatori di oggi sono più preparati di noi. Basta avere un po' di tempo e la voglia che trovare i filmati degli avversari per studiarli è un attimo. Prima invece, specialmente in Europa, andavi a giocare alla cieca. Comunque sia Zaccagni sarà una risorsa, ha dimostrato di essere un elemento importante per club che puntano sul tridente offensivo".

Sulla squadra

Credo che a San Siro giocherà come ha fatto contro lo Spezia. Quella sfida ha dato certezze, il ritorno di Luis Alberto è stato fondamentale. Questi 15 giorni, poi, il tecnico ha avuto modo di continuare a lavorare con certi giocatori, soprattutto con il Mago. Per questo credo che l'undici che scenderà in campo sarà quello composto dai titolari. Anche se i rossoneri saranno una squadra diversa. La grande squadra è quella che punta sui suoi uomini con qualche accorgimento che può cambiare di partita in partita. Sarri non è un sergente di ferro, la duttilità è una qualità che non gli manca".