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Lazio, con la magia all’Inter Luis Alberto chiude il cerchio del big trafitte

Luis Alberto sotto la Nord
Dieci partite a secco contro l'Inter, all'undicesima il colpo del campione. Luis Alberto stende i neroazzurri e completa il cerchio del big

redazionecittaceleste

Genio e sregolatezza. La legge del campione è sempre stata questa e Luis Alberto ne è la prova fatta persona, anzi mago. Nella splendida serata dello Stadio Olimpico Sarri lo rilega per la terza volta di fila in panchina preferendogli ancora Vecino. Scelta comprensibile vista magari la necessità di contrastare la grande fisicità interista. Il Mago tuttavia sa bene che per prendersi la scena basta poco, basta un colpo di bacchetta. Questo fa il dieci spagnolo che, entrato al 56°, prima corre su ogni pallone poi a 15 minuti dalla fine decide che il risultato così come lo segnavano i tabelloni dell'Olimpico non gli andava a genio. E a questo Luissi appella, al suo puro e sconfinato genio. Milinkoivc serve in mezzo, Immobile non raccoglia, Pedro sì che scarica all'indietro verso Luis Alberto che calcia di prima con collo/esterno degno di ogni replay. 

Il momento del destro decisivo di Luis

Sette sorelle

Il gol di Luis Alberto, oltre regalare virtualmente i tre punti alla Lazio prima della firma decisiva di Pedro, ha per lui una valenza ben particolare. Il numero dieci spagnolo, sebbene non sia il classico goleador, ha chiuso siglando il gol all'Inter il cerchio delle marcature rifilate alle sette sorelle. Mai in dieci partite era riuscito ad andare in rete contro i meneghini e all'undicesima decide di farlo nella maniera migliore possibile. Dopo aver segnato a tutte le big del nostro campionato Luis Alberto si toglie anche la soddisfazione di segnare alla compagine neroazzurra. 

Incontenibile

Quando la palla bacia la rete la reazione dello stadio è degna di uno dei miglior gol segnati sotto la Curva Nord negli ultimi anni. Il Mago proprio sotto la Nord va a festeggiare. Mostra il nome sulla maglia, si tappa le orecchie per mettere a tacere le voci e le lamentele su di lui e si tira la maglia afferrando lo stemma. L'esultanza di Luis è un copione di lazialità e il messaggio è chiaro: la casacca della panchina gli starà per sempre stretta. Sarri ora ha ciò che sperava: un Luis Alberto laziale e voglioso di giocare per la Lazio.