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Lazio, Lotito: “Mio figlio Enrico in dirigenza, siamo una grande famiglia”

Enrico Lotito
Cambia ancora l'organigramma laziale il quale vedrà entrare a far parte dei quadri di primavera e women anche il figlio del patron Enrico

redazionecittaceleste

Si incendia il mercato biancoceleste e non solo sul fronte giocatori. Dopo i primi nomi, non certo quelli attesi dai tifosi, è finalmente arrivata la chiusura per uno dei primi due componenti (titolari) della nuova difesa di mister Sarri. Nella serata di ieri, infatti, dopo un lungo incontro durato circa 5 ore Setti e Lotito hanno, finalmente, trovato la quadra per il trasferimento di Nicolò Casale in biancoceleste dall’Hellas Verona, per 7 milioni più 3 di bonus (legati a scudetto e Champions League). Ma come detto non solo questioni di campo, infatti, dopo l’ingresso in società di Angelo Fabiani(che spazierà tra la Primavera maschile e femminile oltre che alla prima squadra Women) l’organigramma della prima squadra della Capitale si appresta a cambiare nuovamente. Ad annunciarlo è stato il presidente Lotito in persona che dopo aver ribadito la fiducia risposta nel d.s. Igli Tare, ha reso noto l’ingresso nei quadri dirigenziali della Primavera e della Women del figlio Enrico Lotito.

Lotito e Tare

 

Grande famiglia

Il ds rimane al suo posto, come è stato scritto nel comunicato. Igli non ha mai pensato alle dimissioni perché non ci sarebbe alcun motivo. Ora basta polemiche e facciamo parlare il campo. Remiamo tutti dalla stessa parte per fare il salto. Oltre Angelo Fabiani, nei quadri dirigenziali di Primavera e Women, entrerà anche mio figlio Enrico. Siamo una grande famiglia e tutti insieme, uniti, regaleremo grandi soddisfazioni al mondo Lazio”.

Sulla falsa riga di quanto detto in Piazza del Popolo tra i fischi, ormai consueti, proveniente dagli 8 mila tifosi. La voglia di far bene sembra esserci e in maniera più che cospicua; lo si può notare proprio dai bonus decisi nella trattativa Casale, non tanto un piazzamento in Champions quanto, ovviamente, lo scudetto. Il titolo di campione d’Italia tuttavia non può essere un pensiero concreto finché Sarri non avrà una squadra definitiva. Lotito sta cercando di andare a dama gettando acqua sul fuoco in una situazione che, smentite o no, non può essere distesa.

 

Tare e Sarri

Tutt’altro invece, nonostante le parole del patron stesso, soprattutto in merito ad un rapporto tra Tare e Sarri che appare utopia. L’uno esclude l’altro questo concetto è assodato, troppo distanti i due modi di pensare il calcio. Tare, dunque resterà, almeno fino al 2023 (anno in cui terminerà il contratto del dirigente albanese) ed ora dovrà avere a che fare con un altro Lotito. Se i rapporti, almeno quello tra presidente e direttore sportivo, si siano distesi ad oggi è impossibile dirlo. La priorità ora è il mercato, e consegnare a mister Sarri una squadra all’altezza degli obbiettivi non celati della nuova Lazio. Obbiettivi importanti li hanno anche i settori giovanili della Lazio, unica tra le famose “sette sorelle” a non avere ne primavere ne formazione Women in serie A. Il piano di Lotito è chiaro, far crescere il figlio sotto l’ala protettrice e sapiente di Angelo Fabiani. Ciò che è certo è che Lotito tenta ancora l’azzardo, solo il tempo invece potrà rispondere se la mossa è stata vincente.