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Lazio, Marcos Antonio lavora ed impara, ma per ora il titolare è Cataldi

Marcos Antonio
Una competizione bella e salutare quella che c'è tra Marcos Antonio e Danilo Cataldi per la cabina di regia, con quest'ultimo, ora, avanti

redazionecittaceleste

La competizione è sana e fa bene al gruppo. Nessuna frase fatta o inventata ma semplice ripetizione delle parole dette in conferenza stampa da Danilo Cataldi. Il ragazzo del vivaio nato e cresciuto con l'aquila sul cuore sarà uno dei protagonisti che dovrà lottarsi un posto da titolare in mezzo al campo. Anni alle spalle dell'immenso Lucas Leiva, ora finalmente la possibilità di prendere le redini della regia della sua Lazio. Non avrà comunque vita facile; il giovane Marcos Antonio (primo colpo di mercato) non vuole restare a guardare. Il brasiliano ha 22 anni, si è subito definito un lavoratore instancabile e, sul prato del centro sportivo Zandegiacomo, lo dimostra ascoltando Sarri assiduamente. Dal suo arrivo in Italia Marcos non ha mai smesso di lavorare presentandosi alle visite mediche in una forma sorprendente. Vuole imparare il più possibile e farlo in maniera corretta.

Marcos Antonio e Milinkovic Savic a colloquio

Regista e mezzala

Allo Shakhtar Marcos non era un titolare, ma ha potuto fare delle importanti esperienze in Champions ed Europa League. Cataldi ha concluso l'anno eletto a titolare e titolare di questa squadra continua sentirsi ma soprattutto ad essere. L'obbiettivo è avere pronti due registi, Cataldi ripartirà titolare ma Marcos Antonio avrà le sue possibilità per farsi avanti. Nasce mezzala, dovrà ora specializzarsi da regista. Sarri potrebbe anche lanciarli in campo insieme, con Danilo in cabina di regia e il classe 2000 a muoversi come mezzala, accompagnato dalla fisicità di Milinkovic-Savic.

Intelligenza di gioco

La differenza tra i due è netta e sostanziale. Cataldi, 180 centimetri, riesce a resistere agli impatti grazie alla sua fisicità. Caratteristica che a Marcos Antonio manca, 166 centimetri che lo rendono uno dei più piccoli della prossima Serie A. Ma il brasiliano non ne fa un problema e compensa con l'intelligenza di gioco, ottime le sue linee di passaggio e il primo feeling con i compagni. Ancora acerbo sui tempi e i ritmi di gioco di mister Sarri ma per questo c'è tempo, a Formello si potrà lavorare ottimamente su questo.