È intervenuto nel pomeriggio ai microfoni di TMW Radio, durante Maracanà, l’ex capitano della Lazio Stefano Mauri. Tanti gli argomenti trattati, da Sarri al ritorno di Felipe Anderson, ma anche la questione Luis Alberto e gli addi di Lulic e Parolo. Di seguito le sue dichiarazioni.
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Mauri: “La situazione di Luis Alberto può essere risolta. Contento per Felipe”
Le parole dell’ex capitano biancoceleste, che si è soffermato anche sui mancati rinnovi a due senatori come Lulic e Parolo
Su Sarri
“Lo conosciamo da quando era a Empoli, è un allenatore che vuole aggredire alto gli avversari e che tiene la linea difensiva alta. I biancocelesti da anni sono abituati a difendere a tre, quindi Sarri lavorerà molto sulla difesa. Dovrà riuscire a entrare il prima possibile nella testa dei giocatori, cambierà il modo di difendere e attaccare. In ogni caso penso che a determinati livelli un giocatore debba essere in grado di cambiare il proprio stile di gioco. La Lazio è stata abituata a giocare a tre, ma Radu ha fatto anche il quarto di difesa in carriera, alla fine cambia poco. Peròsarà fondamentale non fare le cose in fretta: il cambiamento sarò lungo, ma Sarri riuscirà a far divertire i tifosi della Lazio. Ogni allenatore allena in modo diverso, ma lavorare tanto col pallone aiuta la psiche dei giocatori durante il ritiro”.
Su Luis Alberto
“Vedendo la situazione dall’esterno, sembra ovviamente un comportamento sbagliato. Però può essere successa qualsiasi cosa: magari tutti conoscono il motivo dell’assenza e quindi la situazione è sotto controllo. Può trattarsi di un problema facilmente risolvibile. Certo che, però, se si è trattato solamente di una scelta del giocatore allora sarebbe una cosa grave. E si tratterebbe anche di una mancanza di rispetto nei confronti dei compagni, della società e dell’allenatore”.
Su Felipe Anderson
"Sono contento del suo ritorno, può essere un giocatore ideale per lo stile di Sarri. Sicuramente avrà grande voglia di ripartire dopo aver giocato poco con il Porto. Avrà voglia di mettersi di nuovo in mostra. Penso che dovrà essere però più concreto rispetto alla prima esperienza alla Lazio. Quando stava bene fisicamente e mentalmente era capace di vincere la partita da solo. Però era discontinuo, è un giocatore che ha bisogno di fiducia. Fa fatica quando viene messo in discussione, ma penso che sia cresciuto in tutti i sensi e che sia diventato un calciatore più maturo”.
Su Lulic e Parolo
“È difficile parlare della situazione, vedremo con il tempo se è stato giusto lasciarli andare a scadenza. Mi sembra che la scelta fatta sia quasi da fine ciclo. Quando cambi un tecnico è necessario cambiare per forza di cose anche qualcosa all'interno del gruppo. Lo scorso anno Lulic è stato fuori spesso e Parolo ha giocato poco. Vedremo se il mancato rinnovo sia stata o meno una scelta giusta”.
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