Lazio Women, niente Serie A: il Pomigliano si è iscritto al campionato

Non è arrivato il lieto fine per le ragazze di mister Catini, dopo la delusione legata la campionato dovuta alla una retrocessione è arrivata anche quella burocratica. Italia le federazioni che riconoscono ai loro atleti (maschi) lo stato di professionista sono solo quattro su quarantaquattro: calcio, basket, ciclismo e golf. Il resto degli sportivi italiani, uomini e donne che siano, sono inquadrati come dilettanti. Dal primo Luglio 2022 questo cambierà, grazie alla decisione storica della Federcalcio di far diventare il calcio femminile uno sport professionistico, sebbene al momento sia limitato alla sola Serie A. Un passo in avanti molto importante per il calcio femminile che tuttavia visto i costi che aumenteranno per alcune squadre non ha rappresentato necessariamente un bene. Alcune società, infatti, non erano sicure di riuscire ad iscriversi al campionato e tra queste figurava anche il Pomigliano.

Lotito e il Pomigliano

Per far in modo che le ragazze biancocelesti rimanessero in Serie A l'acquisizione di una delle società che non erano certe di riuscire ad iscriversi al campionato era un'idea concreta. Proprio con il Pomigliano il patron Lotito è stato in trattativa a lungo. Ora però il sogno svanisce perché come comunicato dalla stessa società campana il Pomigliano ha completato l'iter per l'iscrizione al prossimo campionato. Ripartiranno dunque dalla Serie B le ragazze di catini che vorranno tornare il prima possibile in Serie A per abbracciare anche il mondo del professionismo.

Stagione

La Lazio ha chiuso la stagione al penultimo posto collezionando appena 13 punti frutto di 3 vittorie 4 pareggi e 15 sconfitte. Un bottino troppo magro per una formazione che ha mostrato giocatrici di qualità su cui poter lavorare per tornare in Serie A il prima possibile. Se si può recriminare qualcosa alle ragazze di Massimiliano Catini ci può essere di certo il fatto di averci iniziato a crederci forse troppo tardi dopo l'esonero dalla panchina di Carolina Morace.