Nel post gara di Lazio-Bologna, Marco Parolo, ora opinionista per DAZN, ha parlato a lungo dei problemi di scarsa continuità in casa biancoceleste:
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Lazio, Parolo e i problemi di continuità: “Giocare una volta a settimana ci cambiò tutto”
Marco Parolo, ex centrocampista della Lazio ed ora opinionista sportivo, ha detto la sua suo problemi in casa biancoceleste
Sulla sconfitta
"Come spesso accade in una città come Roma, i troppi complimenti arrivati dopo il derby hanno influito sulla prestazione. Aver vinto facilmente contro la Lokomotiv, ha portato la Lazio ad avere un atteggiamento passivo e molle. Una cosa che tra i biancocelesti ciclicamente succede. C'è bisogno di lavorare molto sotto quest'aspetto se si vuole arrivare tra le prime quattro. Ora il problema è che c'è la sosta per le nazionali. Si chiude un capitolo e tra dieci giorni se ne riparlerà".
Sui problemi della Lazio
"Al gruppo oggi è mancato Immobile. Ritengo che sia lui il calciatore più istintivo all'interno dello spogliatoio, quello capace di esternare il proprio pensiero in modo da far riflettere i suoi compagni. Acerbi è un ragazzo d'oro che ad un certo punto si è innervosito. Gli è scappata una parola di troppo e anche se ha chiesto scusa ormai era troppo tardi. Ciro comunque è stato uno di quelli che ha preso per mano l'ambiente. Ha caratteristiche difficili da trovare in altri calciatori. La squadra è troppo abituata a giocare con lui. Al punto che quando è assente si trovato tutti in difficoltà. Bisogna lavorare su questa cosa, non è possibile pensare che Ciro le giochi tutte. C'è stanchezza, soprattutto mentale. L'unico anno dove trovammo la giusta continuità fu quando poi scoppiò il Covid. Ma il merito fu anche dell'uscita dell'Europa League. Giocare una volta a settimana ci cambiò tutto. Lì si ha il tempo di concentrarsi veramente su una gara alla volta. Oggi è andata male per tutti. Non ho visto nessuno in grado di dare la scossa necessaria. L'idea la rende il fatto che sul goal arrivato da calcio d'angolo la squadra è rimasta ferma".
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