Torna davvero a prendere piede l’idea dello stadio della Lazio o, almeno, questo è quanto sembra passare nella mente del presidente Claudio Lotito. Tutto in due mesi: studiare il progetto e presentarlo al Comune di Roma. Possibilmente per lavorare sul Flaminio, in caso contrario si vedrà. Ciò che è certo è altro: “Farò lo stadio. Come ho già ricostruito il centro sportivo che tutti ci invidiano”, avrebbe svelato Lotito al Corriere dello Sport. Che il presidente della Lazio abbia ripreso a pensare allo stadio è fuori da ogni dubbio, come certificato dall’incontro della scorsa settimana - il primo dall’insediamento - con il nuovo sindaco di Roma Gualtieri. È stata una tappa importante che ha posto le basi, dopo lo sprint della scorsa estate con l’uscente giunta Raggi. Lotito pone però delle condizioni per far tornare il Flaminio lo stadio della Lazio.
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Lotito non ha dubbi: “Farò lo stadio della Lazio”. Ecco il piano
L’ipotesi è suggestiva. Ma guardando ai vincoli sullo stadio, lo scenario sembra molto complesso. Fino al 2049 la famiglia Nervi godrà dei diritti d’autore patrimoniali e morali, ponendo così dei vincoli inespugnabili ribaditi anche nel 2020 con il Piano di Conservazione di Getty Foundation in collaborazione con La Sapienza. Delle 20 aree in cui è diviso lo stadio, molte presentano limiti apparentemente invalicabili. Soprattutto per quelle che sono le condizioni che la Lazio vorrà fissare: tre e indispensabili. La prima sarà quella di aumentare la capienza fino a 35-40mila posti dai 25mila attuali. La seconda è legata alla copertura: impensabile uno stadio UEFA che lasci i tifosi scoperti come avveniva in passato. La terza invece si lega alla costruzione di un garage multipiano che possa ospitare circa 5mila auto, da creare nei pressi dello stadio per non congestionare ulteriormente la zona.
Se in ogni caso non verranno ammorbiditi certi vincoli l’interesse aziendale della Lazio - come di qualsiasi altro ipotetico club di Serie A - svanirà. Gualteri e Lotito si sono lasciai dandosi appuntamento a breve termine, in estate o subito dopo. Nessun ultimatum di un mese dalla giunta, la società biancoceleste lo smentisce. Entro settembre la Lazio presenterà il progetto, se la famiglia Nervi ammorbidirà certe posizioni e se si potrà usare il Flaminio, bene. Altrimenti lo stesso progetto verrà usato per un’altra area, probabilmente i terreni di Lotito sulla Tiberina. Ci sarà a quel punto da superare determinati vincoli che bloccarono il tutto nel 2005, ma la Lazio è pronta a entrare in azione e costruire lo Stadio delle Aquile.
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