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Piscedda: “La Lazio deve sostituire chi parte. Marcos Antonio mi piace”

Massimo Piscedda
Le parole dell’ex difensore biancoceleste che poi su Milinkovic afferma: “Gran giocatore, ma gli manca il profilo internazionale per le big”

redazionecittaceleste

C’è anche molto di Massimo Piscedda nella storia della Lazio. Difensore, ha giocato in biancoceleste per gran parte degli Anni Ottanta. E fu proprio lui l’autore del cross per Fabio Poli negli spareggi contro il Campobasso per rimanere in Serie B. Oggi Piscedda è nell’organico della FIGC come osservatore, ma continua a seguire da vicino la Lazio. E proprio per parlare dei biancocelesti, allora, è intervenuto oggi in esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb durante TMW News. Di seguito le sue parole.

Marcos Antonio

Alla Lazio sono partiti tre titolari e quindi la priorità dovrà essere sostituirli. E prima lo fai meglio è. Se parte Acerbi e lo sostituisci con Romagnoli non dico che siamo sullo stesso piano, ma Romagnoli ha sette anni in meno. Poi però deve fare i bei campionati di Acerbi, a parte l’ultimo. Su Marcos Antonio? Lui è una mezzala con qualità da brasiliano, mi piace. E ha anche una sufficiente capacità in interdizione, penso che possa starci bene in un centrocampo come quello della Lazio, che è già di qualità. Milinkovic? Lui è un grande giocatore per noi della Lazio, però gli manca quel profilo internazionale che è necessario per le big. Non ha quello stesso pedigree di chi ha giocato cinque sei edizioni della Champions League.

Per quanto riguarda Carnesecchi, invece, è un ottimo profilo ha solo giocato in Serie B e non in Serie A e ora dovrà confermarsi anche in una categoria diversa. In Serie B tirano alcuni giocatori, in A invece altri. Però ripeto che Carnesecchi è un ottimo profilo e che sarebbe un bell’investimento per il futuro. Poi sicuramente questo suo infortunio ora pregiudicherà le scelte, perché la Lazio ha bisogno di un portiere che sia subito pronto. Il ritorno di Lukaku? Nel nostro campionato forse può spostare gli equilibri. Ma solo nel nostro. E questo fa capire che in Italia per alcuni calciatori il campionato sia più semplice”.