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QDL – Caputi: “Lazio, peseranno le assenze ma Immobile è una garanzia”

Ciro Immobile

Le parole di Massimo Caputi intervenuto durante Quelli della Libertà, in onda ogni sera dalle 18:30 alle 20:00 su Cittaceleste TV e Radiosei

redazionecittaceleste

È intervenuto ai microfoni di Quelli della Libertà, in onda su Cittaceleste TV e Radiosei il noto giornalista Massimo Caputi. Di seguito le sue parole. “Domani le assenze peseranno. Zaccagni e Pedro sono, al di là di quelli che conosciamo, i giocatori che quest’anno hanno avuto un alto rendimento. Sono giocatori che hanno fatto la differenza, non averli non è la stessa cosa ma la Lazio può qualificarsi. Servirà una gara di grande attenzione, c’è l’obbligo di segnare e il ritorno di Immobile da questo punto di vista è una garanzia: è un giocatore che ti fa stare 1-0 con tutti. Bisognerà vedere in che condizioni sarà, ma ci vorrà attenzione: bisogna vincere senza concedere nulla al Porto. Queste squadre, al di là del prestigio, sono proprio difficili da affrontare: hanno tecnica, ti mettono in difficoltà. La qualificazione non è scontata.

Sarri e Felipe Anderson

Per il campionato penso che il Napoli non sia indietro rispetto alle milanesi. I nerazzurri possono essere considerati la squadra più attrezzata, ma l’unica volta in cui ha avuto due assenze importanti ha faticato molto, forse eccessivamente. Io credo che il bello di questo campionato ia l’incertezza, oggi non saprei dire quale sia la squadra veramente favorita. Ci sono troppe incognite, sia per le coppe che per le assenze: in questo momento non c’è nemmeno una squadra nettamente più forte. Il campionato è bello e interessante per l’incertezza, ma penso che manchi la qualità e la piacevolezza delle partite in generale: alcune sono veramente brutte.

Oggi si gioca troppo e il calcio è molto più fisico di un tempo. Senza dimenticare poi tutti i problemi legati al Covid. Io partirei comunque dal presupposto fondamentale che si giocano troppe partite. Capisco che i soldi così aumentino, ma andando avanti così ci sarà un’assuefazione con tante partite inutili. Per il bene del calcio italiano sono convinto che un campionato a 18 squadre sarebbe la cosa migliore”.