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QDL – Delio Rossi tuona: “Sarri? Di certo se le cose non cambieranno…”

Maurizio Sarri

L'ex allenatore della Lazio, in esclusiva per Quelli della Libertà, ha parlato della posizione di Maurizio Sarri all'interno del club

redazionecittaceleste

Parole dure da parte dell'ex allenatore biancoceleste Delio Rossi alla luce del recente andamento della Lazio. Il mister senza mezzi termini ha parlato di quelli che potrebbero essere i rischi per mister Maurizio Sarri se non riuscirà a trovare la quadra. Queste le sue parole in esclusiva per Quelli della Libertà, in onda su Cittaceleste TV e Radiosei: "Sarri si è trovato a dover gestire una squadra che aveva già dato il massimo con un diverso schieramento tattico. Se la scelta non sta pagando è perché forse alcuni di questi giocatori non sono adatti alla sua idea. Quando non puoi scegliere i calciatori, è bene che ti adegui a ciò che hai. Secondo me se i risultati non arrivano significa che sta sbagliando. Penso a Lazzari e Luis Alberto, due eccellenze messe in discussione. Non essendo un club top come Real Madrid o Liverpool, privarti di due elementi così non è cosa da poco. Qualcosa non quadra. Queste montagne russe continueranno anche in futuro. Solo seguendo pienamente Sarri, e non a metà, si potrà risalire in campionato".

Maurizio Sarri

L'idea di gioco

"La bravura del tecnico starà nel riuscire ad adattarsi alla situazione. Un po' come ha fatto alla Juventus. Deve cercare di essere meno rigido nel suo modo di intendere il calcio. Non mi aspetto nulla dal mercato. La Lazio non l'ha mai fatto a gennaio. Se fossi nei panni del mister mi sforzerei di trovare la migliore combinazione possibile per far rendere tutti. Quando hai Luis Alberto in squadra non può fargli fare l'alternativa. Nel 4-3-3 i ruoli fondamentali sono due: il centravanti e il centrocampista centrale. Immobile è atipico per questo modulo. Ma almeno i suoi compagni, a differenza della Nazionale, sanno come servirlo. Leiva, invece, non può più essere un punto fermo lì in mezzo. Avanzare Luis Alberto dietro le punte potrebbe essere una soluzione".

Se le cose non cambieranno...

"Sarri lo conosco dalla Sangiovannese. So quanto sia capace di cambiare schema. Il suo unico dogma è la difesa a quattro. Ma per il resto non ha particolari preferenze. Il centrocampo a rombo è possibile. Tuttavia, non conosco nel profondo i suoi giocatori e non so se hanno certe caratteristiche. Di sicuro con Inzaghi i ritmi erano più bassi. Di certo se le cose non cambieranno rischierà di non essere più lui l'allenatore.La differenza tra le vittorie con le big e le altre sconfitte, è che le grandi ti lasciano giocare di più. La Lazio grossi problemi quando trova squadre chiuse. Ha dimostrato di trovarsi meglio con club che si aprono. A certi livelli i ritmi devono essere sempre alti. Poi, ovviamente, c'è anche il discorso delle motivazioni. Affrontare i campioni d'Italia e il derby ha un sapore diverso. Sarà fondamentale riuscire a entrare nella testa dei suoi giocatori. Italiano, avversario durante la prossima partita, lo ha fatto. Certe cose le ho vissute sulla mia pelle, alla fine ci sarà la ricerca di un colpevole".

Questione di leader

"Nella mia Lazio c'erano calciatori come Liverani e Di Canio. A modo suo anche Ledesma, più silenzioso ma altrettanto leader. Esistono due tipi di leader: quello tecnico e quello morale. Uno fa la differenza in campo, l'altro fa gruppo. Spesso non collidono ma sono importanti entrambi. Nella mia carriera non c'erano dei fenomeni sotto quest'aspetto. Luis Alberto è certamente un leader tecnico. Ha delle giocate che non so quanti altri giocatori possono vantare. Però ci vuole anche qualcuno che si prende la squadra sulle spalle. Ritiro? Una forma di lavaggio di coscienza secondo me".