L'ex allenatore della Lazio, Eugenio Fascetti, poco fa è intervenuto ai microfoni di Quelli della Libertà dove ha parlato della Serie A fino ad arrivare ai biancocelesti. Queste le sue parole per Cittaceleste TV e Radiosei:
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QDL – Fascetti: “Sarri? Forse prima era troppo preso dalle sue idee”
Il pensiero dell'ex allenatore della Lazio, Eugenio Fascetti, sull'operato di Maurizio Sarri alla guida dei biancocelesti
Sul campionato
"Il campionato è bello e affascinante. Tutte le domeniche il favorito cambia. Penso che il Napoli stia buttando via la stagione, non si possono perdere così tante partite in casa. Io lo dico sempre che un punto è meglio di niente. Tre pareggi, piuttosto, e sarebbero stati ancora lì. Con tutto il rispetto ha perso contro l'Empoli in casa. Ai rossoneri manca qualcuno che la butta dentro. Ibrahimovic è sempre infortunato, Leao deve invece ancora maturare. Quando non trovi il centravanti di riferimento è dura. Vorrei, tuttavia, mettere in evidenza una cosa: tempo fa vidi i meneghini contro il Bologna e mi sono accorto che venti su ventidue giocatori totali erano stranieri. Dobbiamo darci una regolata, soprattutto per la Nazionale. Quando vedi certe partite estere e fai il confronto esce fuori un bel distacco. Ogni tanto seguiamo qualche moda ma è con le nostre caratteristiche che abbiamo vinto quattro Mondiali. Non si insegna più la tecnica. Dobbiamo riflettere su questo. Se non sei padrone del mezzo è dura".
Sulla Lazio
"Lazzari è un ottimo giocatore. Lo farei giocare sempre, se ha problemi a difendere da allenatore ho il compito di lasciarlo coperto. Ha un'accelerazione, e non ne fa una a partita, micidiale. Alle volte gli allenatori sono strani. Forse Sarri non lo vedeva perché troppo preso dai suoi dettami tattici. Un tecnico può avere delle idee all'inizio della stagione. Tuttavia, se poi non funzionano bisogna far giocare gli elementi nei loro ruoli più congeniali. Se non può giocare Luis Alberto non può giocare nessuno. Se oltre alla tecnica fosse anche un martello sarebbe un mostro. Mettere in condizione uno come lo spagnolo fa la differenza".
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