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QDL, Sonetti: “L’attesa per il rinnovo di Inzaghi non fa bene a nessuno”

Lazio, Inzaghi

L'ex allenatore Nedo Sonetti ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a "Quelli della Libertà" programma in onda ogni sera su Radiosei

redazionecittaceleste

L'ex allenatore Nedo Sonetti ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a "Quelli della Libertà" programma in onda ogni sera su Radiosei su alcuni temi attuali in casa biancoceleste. A seguire le sue principali parole:

"Ai miei tempi non c'erano i procuratori. Non so come andrà a finire, può darsi pure che Inzaghi resterà l'anno prossimo, ma questa attesa non fa bene a nessuno. Nemmeno ai tifosi. E questo fa capire che si va verso la fine del rapporto lavorativo. Poi mai dire mai. Secondo me c'è un problema come assuefazione di personalità tra tutti e due i contendenti. Ognuno fa la propria strada e vedremo. Quando le cose vanno alla lunga in questa maniera qua diventano non belle, anche per i tifosi. Bisogna prendere una decisione in un senso o nell'altro. Se si sta bene, si va avanti, altrimenti arrivederci e grazie. Non credo che Inzaghi non abbia altre proposte. Ma questa situazione di incertezza non fa bene a nessuno, a partire dall'ambiente. Le cose devono andare nel verso giusto. Se Inzaghi non vuole rimanere, non deve rimanere".

Valzer delle panchine

"De Zerbi allo Shkahtar? Non è una squadretta, avrà avuto i suoi motivi per andare là, soprattutto se non si avevano i giusti stimoli in Italia. Gattuso alla Fiorentina invece mi fa contento: perché in una piazza come questa ci vuole una personalità come Gattuso. Se Inzaghi non dovesse restare penso che Italiano è l'allenatore adatto per la panchina della Lazio. Quelli che provengono dalla gavetta mi piacciono tanto. Il pareggio del Verona al Napoli era impronosticabile, incredibile ma nel calcio non mi meraviglio di nulla. Ma perché il pareggio del Cagliari al Milan?! Però non trovo giusto che non ci sia contemporaneità nelle ultime giornate di campionato. Il Verona ha giocato la sua partita e ha meritato il pareggio. I contratti a lungo termine hanno un'importanza relativa, i presidenti ci mettono un attimo a romperli. Pirlo? Non resterà alla Juve, andrà uno tra Zidane o Allegri".