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QDL – Venturin: “Leiva per Sarri è il titolare. Il derby è una partita a parte”

Lucas Leiva

Le parole di Giorgio Venturin per Quelli della Libertà, in onda ogni sera dalle 18:30 alle 20:00 su Cittaceleste TV e Radiosei

redazionecittaceleste

È intervenuto ai microfoni di Quelli della Libertà, in onda su Cittaceleste TVRadiosei, l’ex centrocampista della Lazio Giorgio Venturin. Di seguito le sue parole.

Esperienza nei derby

Qualche derby l’ho giocato, mi fa molto piacere ricordare i quattro di fila. Li ho giocati tutti, c’ero anche nel quinto dell’anno dopo che dovevamo vincere e alla fine rischiammo di perdere. Ci fu un goal annullato a Stankovic nel primo tempo, sarebbe stato quello del 4-1. Però finì 3-3. Il derby a Roma è sicuramente una partita diversa rispetto alle altre, è molto sentita. Quando escono i calendari è la prima data che si va a a vedere. Per quanto riguarda i giocatori, forse i nuovi arrivati e gli stranieri se ne rendono conto di meno. Ma gli italiani sanno l’importanza di queste partite. A volte la tensione può giocare brutti scherzi, è una di quelle poche partite in cui gli allenatori possono dire poco”.

 Sarri a Formello

Zeman e Sarri

Zeman e Sarri? Hanno fatto un percorso differente, Zeman era un allenatore emergente che arrivava dal Foggia e prendeva in mano una squadra e una società molto importanti. Sarri invece ha un altro profilo: è stato ai bianconeri, ha fatto bene a Napoli e ha allenato all’estero. Arriva alla Lazio con un importante bagaglio di esperienze. Io non penso che i giocatori possano avere chissà quali traumi: anche la Lazio di Zeman fu protagonista di un periodo importante, che mise le basi per i traguardi successivi. All’epoca forse fu anche più difficile il cambio modulo rispetto a quello che i calciatori stanno vivendo oggi. Il modulo secondo me non fa tutta questa differenza. Secondo me è solo una questione di tempo, poi se tra tre mesi la Lazio non decolla allora qualcuno ha sbagliato”.

Il derby di domani

Mourinho e Sarri? Gli screzi in Inghilterra fanno parte del gioco. Per il resto non mi sembrano molto vicini: Mourinho ha fatto il secondo di grandi allenatori, Sarri arriva dal basso. A prescindere da questo, sono entrambi due bravi allenatori. La formazione di domani?Secondo me Sarri ha in mente un centrocampo che non può prescindere dal mediano. Non so se domani vista la partita ci possa essere l’intenzione di cambiare qualcosa ma non credo. Poi condizione atletica e infortuni possono cambiare qualcosa, ma con tutti alla pari le gerarchie mi sembrano chiare. Forse Cataldi al momento è tra quelli che stanno meglio fisicamente. Poi Jorginho è unico, quindi portare lo stesso identico gioco di Napoli è complicato”.