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Ex Lazio – Romulo: “Mi piacerebbe tornare coi biancocelesti”

Romulo

L'ex giocatore della Lazio Romulo ha voluto ricordare i suoi anni a Roma e ha parlato della differenza tra Sarri e Inzaghi.

redazionecittaceleste

In un'intervista riportata da Roma Today, Romulo, ex giocatore della Lazio, ha dichiarato espressamente che tra i suoi obiettivi c'è quello di tornare a giocare per la Prima Squadra della Capitale: "Ho ancora voglia di giocare e fisicamente sto benissimo. Pensa che l’anno scorso sono stato il giocatore con più metri percorsi in campionato. Voglio giocare a questi livelli almeno altri 3-4 anni. Il mio obiettivo è tornare alla Lazio. Fisicamente sono pronto, ma se da calciatore non sarà possibile mi piacerebbe tornare da allenatore, magari iniziando dalla Primavera per poi passare alla prima squadra".

Sul campionato in corso: "Sarri è un ottimo allenatore, la rosa è forte sono stupito di questa posizione. Mi aspettavo una Lazio in lotta per la zona Champions. Mi auguro che Sarri porti il suo bel gioco e bei risultati a questa squadra che ho nel cuore. La Lazio deve assolutamente andare in Europa. Questa società deve lottare per l’Europa come minimo. Spero che tutti uniti possano raggiungere l’obiettivo".

Su Inzaghi e Sarri"Sono due allenatori completamente diversi. Inzaghi, che mi piace tanto, usa il 3-5-2, quindi difesa a tre, classico lavoro degli attaccanti uno incontro e uno in profondità. Con questo modulo ha vinto trofei importanti nonostante non avesse un rosa come quella di Napoli, Inter, Juve, Milan. Certamente aveva campioni come Immobile e Milinkovic-Savic, ma si vedeva molto il suo ottimo lavoro. Il suo modo di allenare è più facile da imparare per i calciatori. Con Sarri è tutto diverso. Gioca con la difesa a 4, a zona e quindi i movimenti sono coordinati, codificati e devi stare attento perché è difficile. Non so se il suo metodo è più o meno efficace rispetto a quello di Inzaghi, però è il suo gioco è bello da vedere. Linea altissima, si guarda sempre verso la palla, tanto possesso palla. Mi piace".

Su Luiz Felipe"Non sono d’accordo con Legrottaglie. Se Luiz Felipe e Joao Pedro sono stati convocati hanno la cittadinanza italiana e quindi hanno il sangue italiano. Luiz Felipe è uno dei difensori più forti al mondo e lo vuole anche la Nazionale brasiliana che è piena di campioni come Thiago Silva, Marquinos, Eder Militao per citarne alcuni. L’Italia in questo momento ne ha pochi e Bonucci e Chiellini hanno una certa età. L’Italia ha bisogno di difensore forti e Luiz Felipe può essere il difensore della Nazionale per i prossimi dieci anni. Per Joao Pedro è come se fosse un premio. È umile semplice e ha sempre lavorato e segnato tanto".

Sul ricordo più bello alla Lazio"A sorpresa ti dico che non è stata la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta, ma la semifinale contro il Milan. A San Siro in uno stadio pieno di milanisti abbiamo giocato una partita perfetta. Abbiamo fatto l’1 a 0 con un contropiede devastante finalizzato da Tucu, che di esterno mette la palla in rete, e poi non abbiamo sofferto, ma abbiamo continuato a giocare senza concedere nulla. Una partita che rimarrà nella storia".

Sul Derby di Roma"Il derby della capitale è diverso, per tante ragioni. La prima è per le dimensioni delle squadre. Sono due squadre storiche e Roma è una delle città più antiche del mondo. Lazio e Roma sono due squadre che hanno un peso enorme in Italia ma anche fuori. Poi ci sono due tifoserie pazzesche che amano le due squadre. Durante la settimana del derby si parla solo di quello. Poi se magari una delle due sta più in basso in classifica e vince, si festeggia come la vittoria di uno scudetto. È bello".