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Sarri dà forma alla sua Lazio: “Andare a duemila all’ora” è l’obiettivo

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Il mister è pronto per la stagione: si partirà da pochi concetti base chiesti ai biancocelesti e dovranno remare tutti nella stessa direzione

redazionecittaceleste

È avere una squadra vera l’obiettivo di Maurizio Sarri. Lo ha chiesto alla società, che gli ha consegnato una Lazio rivoluzionata. E ora lo chiede anche ai suoi giocatori, che dovranno essere i verti artefici del cambiamento. Elevato senso tattico, equilibrio, spettacolo ma anche una difesa solida. Cose non facili da ottenere tutte insieme, per questo è difficile dire quanto ci vorrà per raggiungere il 100% delle potenzialità di questa squadra. Il contratto di Sarri è di tre anni, ma sia il mister che i tifosi biancocelesti puntano a vedere risultati molto prima. Le sensazioni che ha il tecnico del resto sono positive. Lo ha detto chiaramente durante la recente intervista al Corriere dello Sport. L’obiettivo è la Champions, ma si dovrà partire dal primo elemento cardine: il lavoro.

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Sarri ha accettato la sfida, ora tocca ai suoi giocatori. “Dobbiamo andare a duemila all’ora” la richiesta ad Auronzo, l’obiettivo per la stagione. Servono intensità e dinamismo, ritmo e palleggio con massimo due tocchi. Una pressione continua della squadra, che si dovrà dovere singolarmente ma tutti insieme in un unico movimento collettivo. Proprio questo, il dinamismo, è il secondo punto: cambierà tutto, a maggior ragione con l’uscita di Luis Alberto. Lo spagnolo per caratteristiche e Leiva per età, indiscutibilmente giocatori di altissimo livello, non si sposano alla perfezione con le richieste di Sarri. “Mi piace un calcio in cui i movimenti, tanto offensivi che difensivi, non prevedono esenzioni di alcun tipo”, questa l’idea del mister. Vuole una squadra corta, compatta, in cui tutti abbiano lo stesso carico di lavoro.

Ma soprattutto si dovrà ripartire dalla personalità. Serve una nuova Lazio, senza blackout mentali. E proprio in questo senso potranno fare la differenza giocatori come Vecino e Romagnoli, che si aggiungeranno a Pedro nell’elenco dei giocatori esperti, che possano guidare i più giovani. Dovranno tutti essere coinvolti e allora da qui l’addio a cuor leggero a coloro che abbiano offerte e nessuna voglia di rimanere.