La prima volta non si scorda mai. Anche se accade lontano dal grande pubblico. La sfida odierna contro il Sassuolo nasconde una gemma che pochi conoscono, e risale quasi a mezzo secolo fa. La storia racconta che proprio contro il Sassuolo, la Lazio indosso per la prima volta la maglia con lo scudetto tricolore sul petto. La data è quella del 14 agosto 1974, il luogo è il campo sportivo comunale di Pievepelago, paesino appenninico arrampicato sulle montagne modenesi. Da quel magico 12 maggio 1974 erano passati poco più di tre mesi. Quasi novanta giorni trascorsi a festeggiare quello che agli occhi di tutti sembrava un miracolo sportivo.
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Lazio News – Con il Sassuolo, la prima volta con lo scudetto
In quel caldo pomeriggio di metà agosto, Maestrelli decise di mandare in campo il classico schieramento, con la stessa formazione che sarebbe diventata - nel corso del tempo - una meravigliosa filastrocca per tutti i tifosi laziali: Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni. Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Freustalupi, D’Amico. Lazio in maglia celeste, con lo scudetto cucito rigorosamente a mano dalla Sora Gina. Maglia verde prato per Felice Pulici, che in quella stagione decise di rivoluzionare l’abbigliamento del portiere, fino ad allora confinato dentro maglie di due colori: nero, oppure grigio. Il pantaloncino del numero uno laziale rimase rigorosamente nero, i calzettoni bianchi, come il resto della squadra.
La Lazio vinse agevolmente la partita contro la formazione emiliana, che si era presentata in campo con una maglia bianca, adornata da una fascia orizzontale sul petto neroverde. Un’altra curiosità della partita, è che i primi due marcatori dell’incontro, furono gli stessi dell’ultima giornata di campionato dell’anno precedente disputata contro il Bologna. Ovvero Petrelli e Chinaglia. Le altre due reti dell’incontro vennero realizzate da Franzoni, e ancora da Chinaglia. Nonostante la doppietta, il pubblico riservò molti fischi al bomber della Lazio. Chinaglia era il colpevole della disfatta Mondiale. E pagava in questo modo il gesto iconico nei confronti del ct azzurro Valcareggi. Nel corso della partita, Maestrelli fece entrare anche Moriggi, Polentes, Inselvini, Franzoni, Masuzzo e Badiani.
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