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—La Lazio deve fare attenzione alle prossime gare, soprattutto in vista del girone di ritorno, dove spesso è stata autrice di veri e propri crolli. Nell'era di Lotito è capitato spesso, a partire dalla Lazio di Reja che finì in affanno, con tante sconfitte sul groppone e si vide raggiungere dall'Udinese. Anche la Lazio di due anni fa, con Inzaghi al timone, non fu capace di replicare i 40 punti del girone d'andata, anche a causa di qualche fatica di troppo derivante dagli impegni di Europa League e Coppa Italia. L'esempio più emblematico, però, è la Lazio di Petkovic quando, con un girone d'andata record, nel ritorno crollò totalmente fino a mettere insieme poco più di 20 punti, passando dalla lotta scudetto fino al settimo posto totale. Sogni di tricolore, secondo posto, record: tutte cose che sembrano esserci anche questa volta. Le attenuanti? La rosa meno forte di quella di oggi e il doppio impegno tra Europa League (terminato ai quarti di finale, non senza polemiche e rimpianti) e Coppa Italia (poi vinta nel fantastico 26 maggio). Impegni che oggi non ci sono. Comunque le prossime gare sono decisive, in quanto i crolli iniziano, statisticamente, dalla terza gara del girone di ritorno. SPAL e Parma, più Verona, decisive.