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—Il Bologna di Sinisa Mihajlovic, ex amatissimo, è una squadra molto offensiva e spettacolare ma soprattutto di qualità. Nota la parabola del tecnico serbo in panchina: arrivò l’anno scorso di questi periodi, con una squadra con un piede in serie B e non solo la salvò, ma la condusse al decimo posto. Dov’è tutt’ora, decimo posto confermato, sospesa tra il sogno Europa e una salvezza ormai solo da certificare. Difficile venirne a capo dei rossoblu, indomiti e battaglieri, come nel DNA del proprio mister. Ne sa qualcosa la Roma, ma anche i biancocelesti nel match d’andata. Non traggano in inganno gli ultimi due risultati negativi (0-3 e 1-1 in pieno recupero, in casa con Genoa e Udinese): i felsinei non erano al meglio, in piena emergenza e con solo undici giocatori di ruolo, potendo portare in panchina solo ragazzi della Primavera. Prima venivano da tre vittorie consecutive. In questa giornata però torneranno tutti, al netto degli infortunati di lungo corso Dijks, Krejci e Svanberg. L’infermeria si è svuotata di colpo. Magari qualcuno non avrà i 90′ nelle gambe e la situazione va comunque gestita, ma c’è da scommetterci quello che domani si presenterà a Roma sarà un Bologna combattivo e tosto.