ROMA - La fragilità difensiva della Lazio è un problema che sta minando le certezze di una squadra che ha obiettivi ambiziosi e che, nonostante le occasioni sciupate, ha il quarto miglior attacco della serie a con 16 goal. Sette goal subiti nelle ultime 3 partite con Atalanta, Bologna e Celtic sono un bottino che testimonia come ci sia qualcosa da sistemare nel reparto arretrato biancoceleste. Al di là del terzetto difensivo, che soffre anche con i titolari Luiz Felipe, Acerbi e Radu, c'è da interrogarsi sul portiere. Eh sì, perché sono anni che si dice che Strakosha sta crescendo, che acquisirà sicurezza con l'età, che diventerà una garanzia, ma ad oggi è lecito chiedersi se le sue incertezze nelle uscite, nei rinvii con i piedi ed alcune volte anche tra i pali non stiano compromettendo il tanto agognato salto di qualità che si chiede alla Lazio. In casa non ci sono alternative valide, Proto e Guerrieri non convincono, perché non andare a bussare alle porte del Cagliari per Cragno a gennaio?
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Strakosha rimanda il salto di qualità, di quanto?
Il portiere albanese sta attraversando un periodo di appannamento, complice anche una difesa ballerina
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