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Juve, Lazio, Milan e l’arbitro per i cani…

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ROMA - «Vai, Bobby, mordi l’arbitro». Se siete tifosi e possedete un cane, potete togliervi lo sfizio. Basta andare su Internet, entrare nei negozi virtuali di alcune primarie società calcistiche d’Italia e ordinare...

redazionecittaceleste

ROMA - «Vai, Bobby, mordi l’arbitro». Se siete tifosi e possedete un cane, potete togliervi lo sfizio. Basta andare su Internet, entrare nei negozi virtuali di alcune primarie società calcistiche d’Italia e ordinare il gadget «arbitro gioco per cani». Trattasi di pupazzo in lattice da dare in pasto ai migliori amici dell’uomo. Qualcosa di simile agli ossi finti che i nostri cari quadrupedi amano sgranocchiare. Unica differenza, l’oggettino in questione raffigura un arbitro in divisa con tanto di fischietto alla bocca. Il prodotto è neutro, non ci sono stemmi. In teoria va bene per qualunque squadra. Di fatto, in base alle nostre ricerche, sono soltanto quattro i club di Serie A che lo vendono sui loro «store» in rete, ragion per cui, se non volete finanziare il «merchandising» degli avversari, astenetevi dall’acquisto.

 

Chi lo vende - L’arbitro per cani è offerto online da Juventus, Milan, Lazio e Sampdoria. Curioso che negli store delle prime tre costi nove euro e che la Samp lo faccia pagare undici. Singolare, ma non troppo: a Genova ci tengono alle «palanche », che poi sarebbero i soldi. Roma, Napoli, Inter e Fiorentina, per citare altre grandi del campionato, si sono astenute dal proporre il simpatico accessorio. Non che loro ignorino gli animali: sugli scaffali abbondano guinzagli, pettorine, cucce, copertine e ciotole coi colori sociali, ma l’arbitro masticabile no, quello rimane un’esclusiva delle quattro di cui sopra.

Chi lo produce - Il pupazzetto che potremmo chiamare Fischietto perché al morso fischia ha il marchio di Pet Company, società che opera nel settore «nel settore degli alimenti ed accessori per piccoli animali». Pet Company fa parte di Vitakraft, holding tedesca tra le prime al mondo per la produzione di tutto ciò che riguarda gli animali domestici. La sede italiana è a Castiglione del Lago in provincia di Perugia.

Triplice bau No a pistolotti moralistici. Gli affari sono affari e i tifosi sono ottimi clienti, facili da spremere. Capiamo le ragioni commerciali alla base del prodotto: l’importante è vendere. Qualche domanda però è lecita porsela: è giusto che società come Juve, Milan, Lazio e Samp si prendano gioco degli arbitri in questa maniera? E’ vero che ogni tanto capita di assistere a direzioni arbitrali «canine », ma ci dovrebbe essere il limite del buon senso. Trasformare gli arbitri in «cibo» per cani veicola un messaggio sbagliato, come un coro di «discriminazione territoriale». In attesa di sapere che cosa ne pensano Marcello Nicchi, presidente dell’Aia, e Stefano Braschi, designatore per la Serie A, qui chiediamo il triplice bau per Fischietto. Bobby capirà. Bobby è più intelligente di noi umani. (Gazzetta Dello Sport)