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FOCUS – Cataldi, la questione è centrale: “Non sono al top ma io mi sento mezz’ala”

Pioli ha snaturato il suo pupillo, non ha alternative valide per sostituire Biglia

redazionecittaceleste

(Pubblicato ieri 5 settembre 2015) ROMA - Cataldi, la questione è centrale. “Mister non ce la faccio più”, così parlò Cataldi in una telefonata a Pioli dopo l'ennesimo ingresso nella clinica Paideia. Una stagione, lo scorso anno, costellata da una serie di infortuni che non gli hanno permesso di sbocciare al cospetto della sua Lazio, dopo l'esperienza a Crotone che lo ha fatto eleggere uno dei migliori interni di centrocampo del campionato cadetto. L'anno prima invece aveva disegnato quella parabola magica che aveva aperto la strada allo scudetto della Lazio primavera capace di schiantare l'Atalanta 3 a 0 nella finale scudetto. E' cresciuto Danilo e ora, dal ritiro della Nazionale Under 21, si confronta col problema "italiano" dei giovani: "E' una questione di cui ormai si parla da qualche anno a questa parte. Ma i ragazzi sono bravi e credo basti poco, anche un po’ di esperienza come ho fatto io a Crotone”.

MAI AL CENTRO – Dopo l'infortunio agli adduttori e lo stiramento alla coscia, la sua luce si è accesa da gennaio in poi. Pioli lo fa entrare stabilmente nell'undici titolare di quella Lazio capace di centrare 8 vittorie di fila. La curiosità è legata alla sua posizione in campo: nel centrocampo a tre non è stato mai utilizzato da regsta bensì da mezz'ala sinistra alternandosi con Onazi e Lulic. Solamente nel 4-2-3-1 contro la Fiorentina faceva da frangiflutti davanti alla difesa insieme a Biglia e lo stesso è capitato contro l'Atalanta di Reja a fianco di Parolo. Tutte le volte che è stato chiamato a fare il regista ha trovato sempre difficoltà, come capitato contro il Napoli nel match spareggio Champions del San Paolo. Oggi ammette: “Sì il mio ruolo è di mezzala ed è quello che sento più mio perché ci ho giocato un po’ più spesso. Poi però è il mister che decide dove è meglio farmi giocare e quando mi chiama in causa”.

DI NECESSITA' VIRTU' – Pioli ha fatto di necessità virtù piazzando il gioiello a fare il regista, ma è un ruolo che non sente suo, lo si capisce dal modo di stare in campo. Il mister si guarda in panchina e trova il vuoto. La partenza di Ledesma come vice-Biglia, ha lasciato un vuoto mportante nella mediana. Il ritorno di Mauri a regime potrebbe far pensare il mister di tornare al vecchio 4-2-3-1 oppure al 4-3-1-2. Per Danilo sarebbe l'inizio di una nuova vita, la seconda con l'aquila sul petto. Intanto sta crescendo: "Ho iniziato più tardi il ritiro con la Lazio per via dell’Europeo e non sono al top, per cui ho ancora un paio di settimane di preparazione che devo fare. Sto cercando di mettere a punto una forma migliore per farmi trovare pronto per martedì (contro la Slovenia, ndr) e poi per la Lazio”.