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Giuliano Fiorini, un germoglio eterno nei Campi Elisi biancazzurri

Giuliano Fiorini, un germoglio eterno nei Campi Elisi biancazzurri - immagine 1
ROMA – Ci sono date e momenti che non si potranno mai dimenticare. 21 giugno 1987, Stadio Olimpico infuocato dall'amore di oltre 80000 anime biancocelesti pronti a spingere il cuore oltre l'ostacolo, il pallone non voleva proprio entrare, i...

redazionecittaceleste

ROMA – Ci sono date e momenti che non si potranno mai dimenticare. 21 giugno 1987, Stadio Olimpico infuocato dall'amore di oltre 80000 anime biancocelesti pronti a spingere il cuore oltre l'ostacolo, il pallone non voleva proprio entrare, i volti della gente laziale pieni di speranze, il silenzio era assordante, si sentivano i rimbalzi del pallone, il groppo in gola era pesante e faceva male. Ma poi Giuliano, tu, hai deciso di riscrivere quella storia, perchè non poteva di certo finire così, quegli eroi, avevano bisogno di un guizzo del loro guerriero più ardito, ti sei girato con un finta di corpo e di punta hai battuto il portiere avversario, per poi correre dalla tua gente che rompe il silenzio in un pianto gonfio di speranza e paura, un urlo liberatorio che ci avrebbe condotto poi agli spareggi di Napoli e alla salvezza definitiva dalla serie C. Avevo 4 anni, la mia carrozzina a tinte rigorosamente biancocelesti mi aveva portato a me e alla mia famiglia al giardino degli Aranci, mio padre era incollato alla radio sulla radiocronaca di un Sandro Piccinini di primo pelo, venivo spinto nervosamente su e giù avanti e indietro facendo un solco nel terreno, quando poi il radiocronista esplode nell'urlo: “Gol di Fiorini!!”, per poco non venivo sobbalzato di sotto, con le braccia di mio padre che mi hanno portato in trionfo, ho solo un vaghissimo ricordo, che mio padre mi ha raccontato gli anni avvenire come se fosse un mantra, un ritornello da tenere sempre nella mente. A distanza di 9 anni dalla tua morte caro Giuliano, il popolo laziale non ti dimentica, gli hai preso il cuore e nonostante tu non ci sei più, un pezzo di cuore lo hai preso nel petto della tua gente laziale ricolma d'amore e pronta ad ergerti come simbolo di vera e profonda lazialità.

Riccardo Focolari

 

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