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LA SCOPERTA – Milinkovic con ali d’aquila: una gazzella ha spodestato Mauri

SERGEJ IL SOGNATORE - 'Lazio, sei un grande club. Con Djordjevic e Basta come in famiglia. Cinque anni per fare bene!'
Doppio cognome, doppia personalità, doppio identikit: quantità e qualità al servizio della Lazio. Rude come un serbo, ballerino come uno spagnolo. Due giocatori al prezzo - si fa per dire (10 milioni) - di un Sergej di ferro. Provate a...

Alberto Abbate

ROMA - Un mammut con ali d’aquila. La genetica sforna Milinkovic-Savic. Doppio cognome, doppia personalità, doppio identikit: quantità e qualità al servizio della Lazio. Rude come un serbo, ballerino come uno spagnolo. Due giocatori al prezzo - si fa per dire (10 milioni) - di un Sergej di ferro. Provate a spostarlo, finirete tutti giù per terra. Con le buone (copertura) o con le cattive (falli e capocciate), è quasi impossibile togliergli la palla. Gomiti larghi ad ampliare 192 centimetri di pura potenza. E questo ventenne vuole crescere ancora: scorpacciata domenica a cena con il ds Tare e l’agente Kezman. Nessun ritocco dell’ingaggio, è troppo presto, ma un brindisi all’enorme sostanza di questo nuovo campioncino. Decisivo e fondamentale anche contro il Toro.

CORSA E GOMITI LARGHI - Corna spezzate da questo leone che corre come una gazzella. Quasi 13 chilometri percorsi, nessuno ha messo il turbo come Milinkovic nella nona giornata di Serie A. Allunga come Bolt, Sergej. Se sale in cielo, poi, prendete la scala: è già sul tetto nell’ultima edizione dell’Europa League, con 9 duelli aerei. Con un volo ha schiantato il Dnipro all’esordio, in campionato ha sbattuto con pali e traverse. Statene certi, prima o poi li abbatterà. Sinora il serbo ha fatto il lavoro sporco per i compagni. Sventagliata per Milinkovic e tutti s’abbracciano.

REGISTA DAVANTI - Pradé si starà mangiando doppiamente le mani, anche per la figuraccia successiva. Aveva detto, il ds della Fiorentina: “Non sposta gli equilibri”. Già, li travolge proprio. Milinkovic sulla trequarti spezza le trame avversarie ed è il perno d’ogni ripartenza biancoceleste. E’ il terzo regista della Lazio, che adesso ne ha (avrebbe) uno per reparto: de Vrij, Biglia e appunto Sergej lì davanti. Con altre caratteristiche, forse addirittura più funzionali, Pioli ha ovviato all’età avanzata di Mauri. Il serbo ha la stessa intelligenza tattica. Non avrà forse identica capacità d’inserimento negli spazi, ma li occupa tutti col corpo. Quindi, calamita avversari e lascia praterie sulle fasce. Lascia le orme sull'erba, sono passi da gigante.

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