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50 ANNI, AUGURI MISTER – Pioli è il miglior tecnico del 2015

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Ha fatto più punti nel 2015: 57, per l’esattezza, nell’anno solare. La Fiorentina ne ha uno in più, ma col cambio Montella-Sousa. Pioli meglio dello scudettato Allegri per intenderci (a quota 56), che pure gli ha strappato quei...

Alberto Abbate

ROMA - Oggi Pioli spegnerà cinquanta candeline. Sicuramente avrebbe voluto festeggiare con i tre punti questo speciale compleanno, ma Stefano da Parma potrà comunque essere orgoglioso di se stesso davanti a quella torta. E’ l’allenatore che ha fatto più punti nel 2015: 57, per l’esattezza, nell’anno solare. La Fiorentina ne ha uno in più, ma col cambio Montella-Sousa. Pioli meglio dello scudettato Allegri per intenderci (a quota 56), che pure gli ha strappato quei “maledetti” due trofei. Coppa Italia e Supercoppa indigesti, Pioli però ha promesso: “Voglio vincere qualcosa con la Lazio”. Qualcuno lo ha già etichettato come perdente, eppure nell’ultima stagione ha compiuto un autentico miracolo: è vero, la sua Lazio è uscita ai preliminari Champions, ma la qualificazione nell’ultimo campionato non era l’obiettivo. Bastava l’Europa League, Pioli si è spinto ben oltre. A un terzo posto, che sarebbe potuto tranquillamente essere secondo se non avesse compiuto due soli errori: i derby. E pensare che Garcia è fermo a 51 punti.

COLPE - Ha plasmato la Lazio a sua immagine e somiglianza. Sobria, ma grintosa. E’ caduto in estate, ha perso il gruppo e, nel baccano, in silenzio lo ha subito riconquistato. Pioli si è rialzato quando un tecnico qualunque avrebbe forse abbandonato. Per questo merita gli applausi, persino quando non sorride nessuno. Non è una faccia da copertina, Stefano da Parma, non si sa nemmeno troppo vendere ai tifosi e alla stampa. Nel mercato estivo non è piaciuto il suo aziendalismo, dopo il credito accumulato. Questo magari, al di là di qualche sostituzione o formazione non azzeccata, è il suo più grande sbaglio. Serviva un difensore con gli acciacchi di de Vrij e la lenta ripresa di Gentiletti. Serviva un bomber da 20 gol e non Matri come alter ego ai fragili Klose e Djordjevic. Serviva qualcuno che non facesse sentire la Lazio così Biglia-dipendente. Ora però il più grande regalo per Pioli sarebbe proprio il rientro immediato dell’argentino. Stefano, che Lucas sia con te. E con il suo spirito.

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