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OGGI SI GIOCA – La Lazio ha fame di gloria: si va alla ricerca della sesta vittoria in sette partite!

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ROMA - Quella di oggi a Empoli per la Lazio può diventare l’ultima partita giocata a fari semispenti. Se arriva un’altra vittoria, sarebbe la sesta in sette partite, la Biancoceleste non potrà più nascondere le...

redazionecittaceleste

ROMA - Quella di oggi a Empoli per la Lazio può diventare l’ultima partita giocata a fari semispenti. Se arriva un’altra vittoria, sarebbe la sesta in sette partite, la Biancoceleste non potrà più nascondere le proprie ambizioni: riflettori accesi, in quel caso, e un campionato tutto nuovo per una squadra da copertina. A Pioli l’eventualità non spaventa neanche un po’, figuriamoci, ma preferisce evitare i pensieri faticosi: «Dobbiamo concentrarci solo sull’Empoli: il loro terzultimo posto è bugiardo, hanno fatto soffrire Roma e Juve. Certo, mi piacerebbe avere questi numeri a fine stagione (terzo posto e miglior attacco, ndr), ma dobbiamo crescere ancora».

 

Di sicuro è l’ultima partita prima della sosta, poi c’è la Juve: se verranno ammoniti, la salteranno i diffidati Parolo e Lulic. Pioli insiste: «Siamo così in alto in classifica proprio perché abbiamo preparato una gara alla volta ». Gli chiedono quanto sia lontana la Lazio dal livello di Roma e Juve, e il tecnico: «Lo capiremo quando le affronteremo: finora le nostre avversarie delle prime dieci partite non si sono dimostrate superiori». Conforta lo spirito di gruppo: «La cena di giovedì? Non importa chi l’ha pagata (lui, ndr): sono situazioni che possono servire per creare ancora più unione e compattezza. L’idea è nata prima di Firenze, poi certe cose sono riuscite (la vittoria del Franchi, ndr) e quindi l’abbiamo realizzata». Così oggi la Lazio cerca il settimo risultato utile consecutivo, con Djordjevic che torna titolare in attacco e Berisha in porta: dopo sette gare di seguito, Marchetti bloccato dall’influenza prima e dal mal di schiena poi. In difesa Cavanda, De Vrij, Ciani e Braafheid; a centrocampo Parolo, Biglia e Lulic; tridente d’attacco con Candreva, Mauri e appunto Djordjevic: sarà staffetta con Klose, il “Mito” che sa essere decisivo anche partendo dalla panchina. Lui a riflettori e copertine è abituato. (Repubblica)

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