ROMA – ”La moviola in campo e’ indispensabile. Ho sempre detto che i giudici di porta erano inadatti”. Parole di Claudio Lotito, a margine della sconfitta di Firenze palesemente condizionata dalla condotta arbitrale di Bergonzi, che oggi rompe il silenzio stampa. Lo fa all’ingresso della Federcalcio, dove ha presenziato per il Consiglio federale: ”Li ho sperimentati sulla mia pelle: in Europa League due anni fa un giudice di porta non vide un fallo evidentissimo su Zarate. Gli uomini non sono macchine e possono fare degli errori. Bisogna dare certezza del giudicato. La moviola in campo e’ indispensabile, cosi’ si evitano recriminazioni”. Parole che si aggiungono a quelle del Ds Tare, unico a parlare nella giornata di ieri. Il presidente biancoceleste non ci sta e offre ulteriori motivazioni ai giornalisti presenti: “Gli errori incidono in maniera determinante sul campionato: avere tre punti e non averli equivale a sei punti – continua Lotito – Sono convinto che la moviola in campo sia indispensabile così si evitano interpretazioni e recriminazioni e si dà certezza del giudicato“. Il nodo è certamente quello delle intepretazioni errate del direttore di gara, ma anche dell’atmosfera precedentemente creata dai dirigenti della Fiorentina: “La partita di Firenze l’hanno vista tutti, ma le valutazioni non spettano a me perchè sono un componente dell’organo istituzionale e le disquisizioni non vanno fatte a livello mediatico – rileva l’imprenditore romano – Ma nel momento in cui qualche squadra fa appelli antecedentemente alla gara, si creano poi condizioni di svantaggio nei confronti dell’avversario“. Il riferimento è naturlamente al ds della Fiorentina Daniele Pradè, che nella settimana precedente si era lamentato pubblicamente degli arbitraggi subiti: “Per evitare problemi e recriminazioni che fanno male alla credibilità del sistema, occorre risolverli con un mezzo tecnico considerato da tutti obiettivo che dà maggiore autenticità alle scelte, e non viziate da errori e condizionamenti psicologici“. Sottolineatura che si lega con la cultura dello sport, argomento con cui Lotito chiude il suo intervento: “È inutile predicare valori dello sport basandosi sul rispetto dell’avversario e del merito, ci deve essere par condicio per tutti: il merito in campo non deve arrivare da un errore arbitrale”.
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