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Il Profeta ha ritrovato il sonno dei vincitori: “Ci vergognavamo di quella classifica”

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ROMA - Non ci dormiva la notte, finalmente sbarra gli occhi: «Questo è il sonno dei vincitori». In catalessi Hernanes, su facebook, avvinghiato al figlioletto Ezequiel, dopo i tre punti con l’Inter. Urla la gioia del...

redazionecittaceleste

ROMA - Non ci dormiva la notte, finalmente sbarra gli occhi: «Questo è il sonno dei vincitori». In catalessi Hernanes, su facebook, avvinghiato al figlioletto Ezequiel, dopo i tre punti con l’Inter. Urla la gioia del risveglio in Brasile, è finito un incubo: «Quando ho guardato la classifica e ho notato che, dopo 17 partite, avevamo vinto solo 5 volte, mi sono vergognato. Non solo io, ma tutti i miei compagni volevamo invertire questo trend. E non c’è niente di meglio, che vincere contro una grande squadra davanti ai nostri tifosi nella prima partita dell’anno. Per riportare pace e speranza per un miglior 2014». In fondo, era il brindisi di Capodanno in un locale a San Lorenzo con gli altri brasiliani della Lazio. Il “Profeta” non s’è mosso da Roma: «Mi sono allenato per tornare al top».

ANCORA AL 60% - La paura del ritorno: Hernanes era terrorizzato all’idea della trequarti. Invece, Reja lo ha chiamato e ascoltato: «Mister, io posso giocare ovunque, ma preferisco partire da dietro». Assecondato con l’Inter (anche per la marcatura di Cambiasso), il Profeta ha risposto – soprattutto nel secondo tempo – con tanto lavoro. E’ vero, gli manca il lampo, la magia, ma può ritrovarla. Il tecnico lo considera ancora al 60%, ma ci conta eccome. Anche perché l’unico sostituto resta l’inaffidabile Ederson: Reja considera Felipe Anderson l’alternativa a Candreva (pronto a essere sostituito dopo 18 partite su 18, gli manca ossigeno) o, al massimo, a Lulic. Da una parte per il momento, la questione rinnovo: il brasiliano vorrebbe una clausola adeguata per firmarlo, lunedì sera all’Olimpico c’erano di nuovo gli osservatori dell’Arsenal a calamitarlo in Inghilterra. Almeno sino a fine anno, il Profeta cercherà gli oracoli con Klose.

KLOSE IN SCADENZA - La coppia perfetta: una volta, quando segnavano loro, erano sempre tre punti. La prossima missione sarà ritrovare la vittoria in trasferta: manca dall’8 maggio, rigore d’Hernanes, guarda caso con l’Inter. Nella calza della befana lunedì sera s’è infilato il piedino dorato di Klose: «Bisogna ibernarlo e lucidarlo finché dura», si ripete Reja, al secondo mandato. Ci fosse sempre lui, Miro di Opole, col dono di sparire e riapparire dal nulla, probabilmente non servirebbe mai una cura: due tiri, un gol, tre sponde, sette contrasti vinti, tre dribbling a segno. Nei suoi occhi di ghiaccio c’è la concretezza del bomber senza prezzo. A proposito, si scandalizza la Bild in Germania: «Klose ora vale un solo milione – e non più 5 – da ieri». Tutta colpa quella scadenza. Ha 36 anni (il 9 giugno), questo “Mito” senza fine. La Lazio lo venererà almeno altri sei mesi. Passo e Klose. (Il Messaggero)

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