ROMA - Il terzino danese della Lazio Riza Durmisi, ha vissuto un momento particolare, per via dei suoi problemi fisici, che si trascina dai tempi del Brondy. Durmisi trova poco spazio, essendo in concorrenza con un senatore come Lulic, e i problemi fisici non lo hanno certo aiutato.
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Lazio, Durmisi: “Ho vissuto momenti di depressione. Dovrei giocare più spesso”
Il terzino biancoceleste Riza Durmisi ha rilasciato un'intervista ad un quotidiano danese, parlando della sua stagione alla Lazio
Ma lui non vuole mollare e intende provare a giocarsi le sue possibilità. In un'intervista rilasciata al quotidiano danese BacksTage Durmisi ha fatto il punto della situazione della sua prima stagione in biancoceleste. Queste le sue parole: "Parlo molto con il ds Tare, mi aiuta ogni giorno e mi dice di continuare a lavorare ché presto avrò le mie possibilità. Lui sa anche che il mio percorso fin qui avrebbe potuto essere diverso: prima l'infortunio alla coscia, poi quello al braccio. Non ho mai avuto un ritmo costante per dimostrare le mie qualità. Spero di avere una possibilità di giocare già domenica contro il Parma, mi sono allenato bene durante questa settimana".
LAZIO, MOMENTI DI DEPRESSIONE - "Ho vissuto momenti di depressione, li ho superati pensando alle cose belle che ho, come la famiglia. A volte dimentichiamo di essere grati per quello che abbiamo: poter respirare e stare bene. Ho entrambi gli occhi, entrambe le braccia e sono sano, mi sento benedetto. Detto questo, il calcio è chiaramente la seconda priorità della mia vita. Non c'è dubbio su questo. Faccio tutto ciò che ho sempre fatto. Faccio ciò che mi rende felice, perché quando sono felice fuori dal campo, gioco anche meglio".
CONCORRENZA E PAZIENZA - "La Lazio è un grande club, c'è tanta concorrenza e davanti a me ho il capitano, Lulic. Non è semplice giocarsi il posto con chi sta qui da otto anni. Devo avere pazienza. Chiaro che a un certo punto questa cosa possa esaurirsi, ma non è ancora questo il caso. Resto ottimista. Intendo rispettare il contratto, sperando di giocare di più. Sento di essermi guadagnato la possibilità. Con tutto il rispetto per il mister che manda in campo la squadra, sono consapevole che dovrei giocare più spesso".
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