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Serie A, Nicchi: “Pronti a fermare il calcio se si toccano ancora gli arbitri”

Nicchi, presidente dell'AIA
Il presidente dell'AIA Marcello Nicchi, ha parlato ancora degli episodi di vioenza fisica e verbale nei confronti degli arbitri.

redazionecittaceleste

ROMA - Il presidente degli arbitri Marcello Nicchi è tornato sull'argomento violenza sui direttori di gara, in merito ai fatti accaduti sul campo di calcio a San Basilio in Roma, con l'aggressione ricevuta dall'arbitro. Intervenuto alla

Domenica Sportiva, il presidente dell' AIA si è detto pronto a sospendere anche la Serie A, dopo aver fermato il calcio dilettantistico nel Lazio, qualora dovessero verificarsi altri episodi simili. Queste le sue dichiarazioni: "La riforma dobbiamo farla subito, altrimenti la riforma la faccio io. Non è una questione di Lazio, Lombardia o Friuli ma capire tutti che il momento è drammatico. Sono 10 anni che dico che questo fenomeno va debellato ma nessuno si preoccupa di adeguare le sanzioni. All'epoca, quando divenni presidente dell'AIA, sentii dire che era fisiologico. Siamo alla follia. O si smette o si ferma il calcio, siamo pronti anche a fermare la Serie A. Non possiamo sciupare questo gioco per quattro dementi che ci girano intorno. Bisogna dare sanzioni dure, per entrare nell'ottica che l'arbitro non bisogna neanche sfiorarlo. Domenica scorsa in Campania ne sono stati picchiati cinque... C'è il Ministero degli Interni che si sta interessando al problema. Perché questo signore non vanno a prenderlo a casa? Allora ci pensiamo noi, facciamo le riforme. Chi tocca l'arbitro paga. Una sconfitta fermare 3000 partite nel Lazio? No, non lo è. Non è neanche una punizione per il Lazio: ho chiesto un momento di riflessione. Qualcuno magari penserà che è una vergogna, parliamo di ragazzi di 17 anni che magari ancora non sanno arbitrale ma vanno lì ad imparare. Se lo sport recepisce questo segnale bene, sennò non mandiamo i figli al massacro".