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Vertice societario d’emergenza in casa Lazio: Reja teme il “colpo di spugna” di Lotito…

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ROMA - Quattro punti con un gol: il Reja-bis è partito con una nuova solidità difensiva, primo risultato che il tecnico si era riproposto di ottenere per stabilizzare la Lazio. E anche un modo pratico per aggirare il problema dei...

redazionecittaceleste

ROMA - Quattro punti con un gol: il Reja-bis è partito con una nuova solidità difensiva, primo risultato che il tecnico si era riproposto di ottenere per stabilizzare la Lazio. E anche un modo pratico per aggirare il problema dei problemi che, al di là dell’affaire Svizzera, è costato la panchina a Petkovic: manca ancora una punta, un attaccante da gol che assicuri anche profondità di gioco, quella che a Bologna non si è proprio vista. La prima scelta di Re j a è Deni s , obiettivo difficilmente combinabile con la cessione di Floccari (che ha detto sì al triennale offertogli dal Bologna, manca però l’intesa tra club), ma resta vivo anche l’interesse per Quagliarella. E proprio per questo lo stato maggiore della Lazio si è riunito ieri in un vertice d’emergenza a tema mercato: c’è bisogno di chiarezza sul da farsi soprattutto dopo che, al Dall’Ara, tecnico e presidente hanno portato dichiarazioni opposte, con Reja che ha chiesto rinforzi e con Lotito che ha glissato su eventuali nuovi innesti. Il timore di Reja è il colpo di spugna.

 

Cioè che la ritrovata compattezza difensiva finisca per disarmare la ricerca dell’attaccante (tanto a giugno arriva Filip Djordjevic), una lacuna talmente evidente da essere trasversale alla panchina e che il rientro di Mauri, i primi di febbraio, non può colmare del tutto. E che finisce per condizionare tutti i reparti, soprattutto se Klose, come a Bologna, non gira. La rettifica c’è stata, Biava e Dias hanno ripreso in mano la difesa che può contare anche sull’affidabilità di Radu, su Konko (quando c’è), su Cavanda (quando è connesso), e su due discreti rincalzi, Ciani e Novaretti (che ha declinato l’offerta del Chievo). E anche il centrocampo ha dato risposte eccellenti in fase di copertura, Ledesma e Gonzalez sono tornati a fare quello che sanno fare, Biglia potrà prendere il posto di uno dei due e Onazi si sta inserendo così come Keita e, con più fatica, Felipe Anderson. Mentre Lulic e Candreva si sono sacrificati inseguendo il terzino avversario: la prima regola di Reja è non prenderle. Ma anche darle è fondamentale. Senza profondità Hernanes, così come le ali, è condannato a restare nell’intasamento e a non vedere mai la porta. Serve spazio, solo così il «Profeta» può tornare quello dell’anno scorso. Di fatto, se Klose non va, la Lazio non fa male a nessuno. (Corriere della Sera)

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