ROMA – 28 ottobre 1979, un giorno che nessun laziale potrà mai dimenticare. E non dovrebbe rimuoverlo neanche il resto d’Italia, alla luce degli ultimi avvenimenti relativi all’indignazione per gli adesivi di Anna Frank. Non esistono morti di serie A e di serie B: ben 38 anni fa durante un derby un razzo, l’ultimo maledetto dei tre lanciati dalla Curva Sud, spezzò la vita di Vincenzo Paparelli, seduto in Nord al fianco della moglie. Una tragedia che purtroppo si continua a rivivere da anni per le strade romane con orribili scritte comparse spesso sui muri della capitale. E allora guai a dimenticare.
OGGI E’ 28 OTTOBRE.
Fu quel razzo infame
Che peggio delle lame
Segnò in maniera avversa
R’destino d’un Laziale
C’è chí lo ricorda
Ma pure chi l’oltraggia
Come quando in quella “curva”
Srotolarono robaccia
Rime storpie, da animali
Dedicate a Paparelli
Che fanno nella tomba
Rivoltare pure “Il Belli”
Toccarono lì morti
Cacannose dei vivi
E tu chissà là in alto
Li guardi e ce sorridi
Ma chi fu Vincenzo
Il Laziale nun lo scorda
E a chi ancor l’offende
Je lascia r’cappio….cò la corda!
VINCENZO VIVE (ErMacca)
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