ROMA – Rischia, segna e poi subisce il contraccolpo psicologico sul pareggio. E’ una Lazio che reagisce molto meno quest’anno, così il Sassuolo fa il buono e il cattivo tempo.
I biancocelesti l’aspettano e lo puniscono in contropiede, poi però spariscono. Prima X in stagione fra campionato e Coppe, alla fine comunque un buon punto recuperato sull’Inter. E la sensazione che l’anno scorso comunque, gare come queste, i ragazzi d’Inzaghi le avrebbero perse. Da dopodomani a Formello però bisognerà ritornare sui soliti black out in difesa. Sulla rete del Sassuolo c’è una corresponsabilità fastidiosa. Ancora su un calcio da fermo, forse Strakosha può uscire sulla punizione, ma non è certo il primo colpevole. Luiz Felipe decide di mollare la marcatura su Ferrari, poi diventa nervoso. Ma è Lulic in assoluto a fare la frittata: non ha nessuno da marcare e da dietro Ferrari lo anticipa in elevazione. Radu soffre le accelerate del Sassuolo, ma alla fine se la cava con esperienza e un giallo. Acerbi è nettamente il migliore: inizialmente sembra emozionato al suo ex Mapei Stadium, ma poi sale in cattedra con i passaggi (quasi l’88% di accuratezza) e sventa ogni pericolo. Un muro. Eppure anche in questo caso le statistiche vedono un altro match: è Luiz Felipe il top player per passaggi riusciti (44/52), tocchi palla (77) e duelli aerei vinti (3). Invece nelle pagelle sembra fra i peggiori.
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