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“Guai” per Biglia: ora è lui che deve inseguire Ledesma…

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ROMA – La ruota gira anche nel calcio. Ora Biglia deve rincorrere Ledesma, a cui Reja ha restituito le chiavi del centrocampo. Subito titolare, miglior prestazione stagionale e vittoria con l’Inter. E’ come se Cristian fosse...

redazionecittaceleste

ROMA – La ruota gira anche nel calcio. Ora Biglia deve rincorrere Ledesma, a cui Reja ha restituito le chiavi del centrocampo. Subito titolare, miglior prestazione stagionale e vittoria con l’Inter. E’ come se Cristian fosse vissuto due volte. Arriva il friulano a Formello e lo scongela, la storia si è ripetuta, a quasi quattro anni di distanza dal debutto al Tardini (14 febbraio 2010). L’italiano della Patagonia era fuori rosa da sette mesi per il mancato rinnovo del contratto, un altro biondo (Baronio) aveva preso il suo posto in cabina di regia, e la Lazio stava rotolando verso la serie B. Edy cominciò l’avventura rimettendolo subito dentro e vinse a Parma 2-1. Nacque così il riavvicinamento di Ledesma alla società, che poi si sarebbe perfezionato in estate con il nuovo contratto. Questa volta ci sono profonde differenze, perché la scelta di Petkovic era solo tecnica: in estate aveva chiesto e ottenuto un altro playmaker per “raddoppiare” il ruolo e alzare il baricentro del gioco. Ancora non si sapeva se sarebbe rimasto o meno Hernanes (tuttora in trattativa per il rinnovo) e la società biancoceleste non aveva alcuna intenzione di creare un dualismo che sul campo sarebbe risolto (senza il Profeta) se la Lazio tornasse al 4-2-3-1. Non è un’opzione da escludere e forse Reja proverà Biglia anche da mezz’ala: a Parma, subentrando a Hernanes, e poi a Verona aveva dimostrato di poterci stare, a patto di eliminare l’abitudine di andare a prendere il pallone dalla linea difensiva per l’avvio dell’azione. Si vedrà. Certo ora le gerarchie sono cambiate.

 

CONCORRENZA – Petkovic sino a Natale, complici un infortunio al polpaccio e le convocazioni dell’ex playmaker dell’Anderlecht in nazionale, aveva alternato i suoi due registi: quasi le stesse presenze in campionato (11 Biglia, 10 Ledesma) e il medesimo minutaggio (765’ Biglia, 794’ Ledesma) provocando risultati modesti. Nella concorrenza i due si sono quasi annullati e la squadra ne ha sofferto, non trovando stabilità e una guida sicura in un ruolo delicatissimo, vitale per gli equilibri. A Reja il compito di trovare la soluzione migliore oppure di alternarli come succedeva ai tempi della coppia Ledesma-Matuzalem. Un lungo cammino in Europa League e in Coppa Italia potrebbe aiutarlo.

 

LEADERSHIP – Cristian, 31 anni compiuti a settembre, ha sopportato in silenzio la concorrenza e si è riproposto con una personalità super. Non solo questione di fiducia e di leadership sparite con Petkovic, ma anche di atteggiamento tattico. Reja lo ha riconsegnato al suo vero ruolo, centromediano in attesa davanti ai due stopper: non a caso ha messo in fila 327 presenze in serie A. Lucas, 28 anni da compiere il 30 gennaio, deve dimostrare altrettanto carattere e non farsi assalire dalla frenesia. In estate era arrivato convinto di essere un titolare fisso. Ora è preoccupato perché, non giocando, rischierebbe di perdere il Mondiale in Brasile. Ma la Lazio ha investito a lungo termine sul suo profilo. E lo sa anche Biglia: non si diventa grandi senza una rosa ampia. (Corriere dello Sport)