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Lazio, Inzaghi rivuole la squadra di Coppa Italia: spazio a pressing e fantasia

Simone Inzaghi, allenatore della Lazio.

L'Inter era stata battuta il 31 gennaio grazie al dominio biancoceleste a centrocampo. Il tecnico ha preparato allo stesso modo la gara di domani

redazionecittaceleste

ROMA - La sfida è già impostata come in coppa, la Lazio fantasia comanda. Con l'Inter era stato sfatato a gennaio il tabù biancoceleste con le grandi dopo 10 gare, lì Inzaghi aveva capito come e dove colpire.

Come in un vecchio derby aveva mandato Spalletti alla lavagna, gli aveva dato una lezione di tattica in mediana. Da San Siro il tecnico è pronto a ripartire nella prossima partita. Due registi, Leiva più arretrato e Luis Alberto a creare i break con i suoi scatti, più Milinkovic a mordere la caviglie di tutti i centrocampisti. Due mesi fa soltanto Brozovic si era in parte salvato, Joao Mario annientato, Gagliardini sfigurato. Dovrà essere di nuovo questo lo spartito da suonare, anche perché mai come in questo momento Inzaghi ha ritrovato pure le ali per volare. Sarà fondamentale l'aggressione sulle fasce di Marusic e Lulic per creare la superiorità numerica in mezzo. La Lazio non vede l'ora d'andare a San Siro e tornare ad attaccare. Pressing alto per spaventare subito l'avversario, stavolta però bisognerà pure punirlo. A fine gennaio i biancocelesti avevano dominato i nerazzurri in lungo e in largo, ma faticato maledettamente a fare centro. Lo avevano trovato con Immobile soltanto nei supplementari e poi, col pari d'Icardi, erano stati costretti ad andare ai rigori. Stavolta ci si augura di non dover fare sforzi straordinari.

GOL

Immobile è tornato e si dice “motivatissimo”. Senza di lui, squalificato col Parma, i suoi compagni e Luis Alberto, con una doppietta, hanno risolto il problema del gol. Adesso però anche Correa deve alzare il suo score. Con l'Inter in Coppa non stava bene, aveva deluso la sua prestazione. L'argentino stavolta dovrà creare scompiglio con le sue accelerate, non dare punti di riferimento ai difensori, metterli in difficoltà con gli scatti coi loro imponenti fisici. E' in vantaggio, ma Inzaghi sta studiando anche un piano B: Caicedo dal primo minuto (era stato decisivo il suo ingresso in Coppa) per dare più peso all'attacco. Potrebbe essere questo, a sorpresa, il ballottaggio. Poi si spera che pure Milinkovic possa finalmente tornare un attaccante aggiunto: assurdo che in 4 anni di Serie A (eccezion fatta per la Roma nel doppio turno di Coppa Italia nel 2017) non abbia mai punito una big in 28 partite. Proprio con l'Inter, lo scorso 20 maggio, avrebbe potuto infrangere la maledizione, ma un palo ha fatto proseguire il tormentone. Sergej non trova la porta dal 29 dicembre col Torino, nel 2019 manca ancora il suo timbro. Potrebbe valere la Champions a San Siro.

Cittaceleste.it