ROMA – Figli della Lazio, fratelli d’Italia. Da tempo non si vedeva una Biancoceleste così “azzurra”. Anzi, tre mesi fa – il 2 dicembre, in Coppa Italia col Varese – balzava agli occhi un undici completamente straniero, con l’eccezione dell’oriundo Ledesma. Oggi invece la Lazio si riscopre più italiana e anche più romana: domenica in campo Marchetti, Parolo, Mauri, Cataldi e Candreva. Quest’ultimi nati e cresciuti nella capitale. Una gioia sull’altare della patria, un orgoglio per i tifosi con l’aquila sul petto. Ma non solo, c’è chi sventola la bandiera tricolore. Sarà stato contento Conte, già all’Olimpico col Genoa.
Sarà strafelice, il ct, d’ammirarli sino a fine campionato. Perché i fantastici 5 costituiscono ormai l’ossatura della creatura di Pioli. Dinamica e resistente, letale coi terribili “vecchietti” e coi pimpanti “giovani”. Basti vedere il baby Danilo, giovanotto ormai non più solo di belle speranze. Si legge oggi su IlMessaggero, la realtà è a un passo da Formello: la cantera dei sogni può tornare vivaio di classe made in Italy. E magari un giorno sgretolare quella maledetta nostalgia di Alessandro “magno” Nesta.
Cittaceleste.it
- Login o Registrazione