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Lazio-Procura Federale: Pulcini ha mostrato gli screen delle telefonate all’Asl

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Queste le prove della Lazio per dimostrare di non aver violato il Protocollo

redazionecittaceleste

ROMA - E' da tempo che la Lazio è nel mirino della procura Figc . Addirittura da giugno. Gli 007 da mesi passano al setaccio i test per trovare irregolarità, anche minime. Una caccia alle streghe che però qualcosa ha prodotto. Una multa contro il club di Lotito perché non ha sottoposto il gruppo squadra, si legge nel dispositivo emanato martedì dalla procura, al tampone con la frequenza prevista dal protocollo. Due i casi accertati: i tamponi del 1° e del 15 giugno. Entrambi arrivati a 6 giorni di distanza dal precedente e non a 4 come previsto. Sintomo che la lente degli 007 da tempo insiste su Formello. Il club riferisce che entrambe le volte il test ricadeva di sabato, giorno libero, e quindi riprogrammato il lunedì (giorno di ripresa). I due responsabili medici, Pulcini e Rodia e la Lazio, per responsabilità oggettiva, sono accusati di aver violato l’art.4 comma 1 del codice di giustizia sportiva (principi della lealtà sportiva) e l’art 44 comma 2 delle Noif (indicazione per la ripresa degli allenamenti). «Ci contestano due giorni di ritardo» ha detto martedì l’avvocato Gentile. Il riferimento non era ad Avellino ma al vecchio procedimento. Si concluderà con patteggiamento e multa. Così come per Manzini e Maldini che in Lazio-Milan del 4 luglio si sono recati dalla terna arbitrale per salutarli (vietato). Intanto va avanti l’attività istruttoria della procura di Avellino. Oggi la consulente Landi consegnerà al pm D’Onofrio i risultati dei tamponi riprocessati . In merito al l’aspetto sportivo continua la partita a scacchi tra Lazio e procura. «È un problema di diritto» fa sapere il club che sostiene dovesse essere il laboratorio a comunicare alla Asl. Nei due interrogatori, Roma e Avellino, il dott. Pulcini ha mostrato le foto delle chiamate fatte al dirigente della Asl addetto ai rapporti per il Covid.

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