ROMA Una piccola scossa. Una scintilla ben augurante dopo diverse ombre e parecchia inconsistenza. Al Mapei Stadium di Reggio Emilia si intravede di nuovo un barlume del “Mago”.
Ritorna titolare dopo quasi un mese, Luis Alberto tira fuori le unghie e pure un po ‘di carattere. Contro ogni pronostico e logica, visto il comportamento in campo dei suoi compagni di reparto, vedi Correa, ma anche Caicedo, pur infortunato, Inzaghi dà fiducia allo spagnolo e il trequartista, rispetto alle ultime prove abuliche e prive di sostanza, alza la testa e sfodera una prestazione confortante. Qualche tocco dei suoi, un po ‘di dribbling vincenti e un tiro a botta sicura da cui poi è nato il gol di Parolo. L’avvio di stagione, nonostante i gol con Frosinone e Apollon più l’assist a Udine per Acerbi, era davvero troppo poco per Luis Alberto. Uno abituato a spadroneggiare in campo, a regalare magie e gol. Quel giocatore era diventato quasi un miraggio, opaco, insicuro, a tratti insolente e poco reattivo, tanto da andare giù di testa e perdere il posto da titolare. Un saliscendi preoccupante, con l’allenatore e i dirigenti che le hanno tentate tutte, fino ad assecondarlo con l’arrivo di un fisioterapista di Liverpool che lo sta seguendo come un’ombra più Campillo, il suo fidato amico e mental-coach personale. Qualche terapia personale e tanto, tanto allenamento quotidiano. Cosi intenso e forte da convincere Inzaghi a sorprendere tutti e buttarlo nell’undici col Sassuolo. E la risposta è stata buona, anche dal punto di vista fisico, con Luis Alberto che, finalmente, correva con logica, pressava e giocava con intensità. Ora il prossimo passo è ritrovare gamba e ritmo. L’obiettivo è il Milan. Il sogno è ripetere la stessa magica gara che fece l’anno scorso proprio coi rossoneri.
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