Su c’è er Maestro che ce sta a guardà

"ROMA - “Su c'è er Mestro che ce sta a guardà!”, queste le note di una delle più belle canzoni della Lazio, scritta da Aldo Donati, un omaggio straordinario a uno dei più grandi allenatori che la storia del calcio italiano abbia mai avuto. Oggi Tommaso Maestrelli avrebbe compiuto 92 anni, ma i ricordi della sua Lazio si mescolano alle fotografie di Marcello Geppetti, scatti di un'epoca che non c'è più. Eravamo nel pieno del dibattito sulla Legge del Divorzio, in Italia andavano di moda i pantaloni a zampa ed erano gli anni della Lotta Studentesca. Tommaso Maestrelli, dopo essere stato Capitano della Roma, è tornato nella Capitale per riscrivere una delle pagine più belle della Roma biancoceleste. Padre, amico, grande uomo prima che allenatore, ha saputo creare un legame con i propri calciatori che andava al di là di ogni rapporto prettamente sportivo. Per chi non ha avuto la fortuna di vederlo dal vivo può viverlo nel racconto dei propri genitori, o in quelli di Pulici, Wilson o del figlio Massimo che, insieme al fratello Maurizio, erano le autentiche mascotte di quella banda pronta allo Scudetto. C'erano i famosi clan, Chinaglia aveva un rapporto speciale con il mister, era quasi un padre per lui, ma la domenica non si scherzava tutti uniti nel nome dell'Aquila.Le famose partite a carte a casa del Meestro con Re Cecconi e Chinaglia e il dottor Ziaco erano veramente il massimo per chi ha avuto la fortuna di vedere lo spettacolo “Tommaso Maestrelli L'ultima Partita”, una rappresentazione teatrale che ripercorre in maniera dettagliata quei momenti fantastici. “Adesso consentitemi di essere un po' euforico, dopo tanti anni di sofferenza”, per noi, anche se non ci sei più, sarai sempre il nostro Maestro biancoceleste, simbolo di lazialità eterna.

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