notizie

Tocca a Correa-Caicedo: insieme gli stessi gol di Muriel in due mesi

Lazio: ballottaggio Correa Caicedo

Serve più cattiveria sotto porta. Emblematico il confronto con l'attaccante che domenica ha inguaiato la Lazio in ottica Champions

redazionecittaceleste

ROMA - Immobile è squalificato, col Parma toccherà alla coppia derby Correa-Caicedo. Entrambi stanno facendo bene, ma - alla luce del problema del gol - è impossibile non guardare i loro numeri. Appena 7 reti in due in campionato.

C'è il Tucu di genio, ma non può bastare come premio. Non puoi essere il migliore, se non riesci mai a segnare. Forse anche per questo non lo ha ancora riconvocato, il ct Scaloni, in Nazionale. Correa incanta, ma non fa male. E' la solita scheggia impazzita a Firenze, innocua quando c'è da mettere lo zampino sotto rete. Pressa, accelera e inventa, ma poi frana sotto porta. Nella difesa avversaria crea il panico, corre come un matto e fa volare Terracciano. E' un cavallo imbizzarrito, ma Inzaghi a fine gara riprende le redini del suo galoppo non assortito: "Ha ancora margini di miglioramento, è un professionista molto serio. Deve migliorare in fase realizzativa, perché un giocatore come lui deve alzare per forza il numero dei gol". Già ancora troppo pochi (appena 3 in campionato, 2 in Europa) rispetto a quello che fa Correa con quei piedi fatati. Non segna addirittura dal 25 novembre in Serie A, dall'1 a 1 al 93' contro il Milan. In Coppa, il 13 dicembre, centrò il gol della bandiera con l'Eintracht Francoforte. Era sparito contro l'ex Siviglia, al quale la Lazio verserà definitivamente 20 milioni (costo, chissà, abbassato dall'inserimento di Luis Alberto) per il suo valore. Fortunatamente rimane ottimo lo score (7) degli assist totale, tre nelle ultime due gare.

CONFRONTO

Domenica Correra scenderà di nuovo in campo dall'inizio contro il Parma. Al suo fianco stavolta ci sarà Caicedo, eroe dell'ultimo derby. Eppure anche l'ecuadoregno ha segnato appena 4 gol in questo campionato. Per carità, come l'anno scorso, ma il problema è che lui e Correa insieme in otto mesi hanno collezionato le stesse reti di Muriel da solo in due mesi. Rende bene il confronto con l'ultimo attaccante che ha inguaiato la Lazio al primo tiro nell'ultimo match contro la Fiorentina. Avete capito perché è difficile centrare la Champions senza cattiveria?

Cittaceleste.it