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Troppi infortuni, sotto processo preparazione e diagnosi

Sergej Milinkovic-Savic, centrocampista della Lazio

Da una parte lo staff medico deve rivedere i propri metodi, dall'altra i medici non devono nascondere o sbagliare più le prognosi e i protocolli di recupero

redazionecittaceleste

ROMA – Adesso gli infortuni muscolari sono diventati davvero troppi. Nessuna polemica, ma l'allarme diventa fortissimo in vista di questo infernale finale di stagione. Bisogna trovare la causa e la soluzione:

La testa oltre i malanni. Perché Luis Alberto giocherà ma non sarà comunque al top, così come Luiz Felipe (appena guarito) e gli affaticati Leiva e Lulic. C'è mezza Lazio sulle gambe, per questo da giorni è già partito il processo per stabilirne le cause. E' ovvio che gli impegni dell'ultima settimana hanno massacrato la squadra, ma è troppo precaria la condizione fisica per essere solo la 23esima giornata. E' vero, la Lazio è l'unica italiana rimasta impegnata su tre fronti, ma la preparazione in teoria doveva aver fatto questi conti. Invece sono arrivati tutti insieme e troppo presto gli infortuni muscolari. Inzaghi e il suo staff hanno già cominciato a utilizzare nuovi metodi, ma magari in alcuni allenamenti i giocatori acciaccati dovrebbero essere risparmiati. Un consiglio dato di continuo dai medici, ai quali invece vengono sempre più spesso imputate le sbagliate (di proposito?) diagnosi. Riecheggiano anche vecchie accuse ai fisioterapisti, Lotito in estate urlava da Cortina contro chi nascondeva gli infortuni.

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