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Guarino (Canale Sassuolo): “Sassuolo in difficoltà, ma vuole l’Eruopa. La Lazio fa paura a tutti”

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Una chiacchierata con i colleghi di Canale Sassuolo

redazionecittaceleste

ROMA - Giuseppe Guarino, direttore di CanaleSassuolo.it ha chiacchierato con noi in vista di Lazio-Sassuolo, match in programma domani pomeriggio alle ore 18 e valido per il 19esimo turno della Serie A Tim. (Se vuoi leggere l'intervista rilasciata da Cittaceleste sul loro sito, clicca QUI)

Ecco le sue parole.

I numeri dicono 1 punto nelle ultime 2 partite per il Sassuolo, ma la sfortuna ha avuto la sua parte: contro Parma e Juventus la squadra è sembrata in palla e propositiva come sempre. Ma il raccolto è scarno. Come mai? Il Sassuolo ha una sorta di fragilità emotiva o ci sono altri fattori? E come arriverà alla sfida con la Lazio, arrabbiato?

"Il Sassuolo non sta bene. Ci sono ragazzi lontani dallo stato di forma, che non hanno affatto recuperato dai rispetti infortuni. Non a caso si tratta dei giocatori più rappresentativi: quando non sono al meglio ne risente tutta la squadra. Contro la Lazio, il Sassuolo cercherà come sempre di fare la partita. Ma il problema, più che nel gioco, sta nella capacità degli attaccanti di riuscire a far gol. L’attacco è spuntato e se Caputo non tornerà la macchina da gol che abbiamo visto nei mesi scorsi bisogna cominciare a preoccuparsi. Aggiungiamo che Berardi è infortunato e Boga non sembra ancora aver recuperato la sua lunga positività al Covid e il quadro è completo".

Le ultime da casa Sassuolo quali sono? Le notizie che ci giungono a Roma dicono che gli indisponibili sono diversi...

"Gli indisponibili sono tanti. Berardi sicuramente e lo squalificato Chiriches. A parte loro, le condizioni di Caputo, Defrel, Maxime Lopez e Boga sono da valutare. Ciccio dovrebbe essere regolarmente in campo, per gli altri però non si esclude una staffetta. Nemmeno Bourabia sta bene, e probabilmente non sarà della partita. È fuori anche Schiappacasse, che però finora ha dato un apporto marginale e totalmente insufficiente alla causa".

Lazio e Sassuolo hanno modi simili di giocare: attraggono la pressione avversaria con il palleggio in modo da creare varchi per le verticalizzazioni ai giocatori offensivi. Sarà una partita tatticamente bloccata o più spregiudicata? E, mettendovi nella testa di De Zerbi, quali sono i principali pericoli della Lazio di Inzaghi?

"È complicato comprendere il tipo di partita che il Sassuolo farà. Spesso, nelle ultime gare, il Sassuolo ha mirato al possesso palla, ma ha raccolto davvero poco. C’è però una crescente sicurezza in fase difensiva: da diverse giornate i gol presi sono venuti da errori individuali più che da problemi tattici. La Lazio è pericolosa nelle sue verticalizzazioni, Caceido ed Immobile, forse non c’è neanche bisogno di dirlo, credo che facciano paura a tutti. Quella biancoceleste è una grande formazione e di uomini pericolosi ne ha a bizzeffe, basti pensare a Marusic, Milinkovic-Savic, Lazzari...".

Le ultime due domande sono correlate: sento ancora parlare di obiettivo salvezza intorno al Sassuolo, ma davvero i tifosi possono accontentarsi o è tempo di ambire all’Europa? E aggiungo: le tante voci di addio intorno ai big (Locatelli, Berardi, Boga, lo stesso De Zerbi...) quanto infastidiscono? Non pensate sia ingeneroso percepire il Sassuolo solamente come un punto di partenza?

"No, i tifosi ormai non si accontentano più della salvezza. Questo è palese. Il Sassuolo attuale è una squadra che merita di stare lì dove si trova, al massimo può ambire a salire di un paio di posizioni. D’altronde, è proprio all’ottavo posto che ha terminato lo scorso campionato, nel quale la squadra era essenzialmente quella di adesso. Le voci sulle partenze dei big incidono poco in realtà. La politica societaria è sempre stata chiara: a gennaio non va via nessun giocatore importante. Negli ultimi anni è successo solo una volta con la cessione di Boateng al Barcellona. Per il resto, nella sua politica di collaborazione con società come Juventus, Inter e Roma, lo stesso Sassuolo Calcio non ha mai nascosto di voler anche in qualche modo fungere da trampolino di lancio per i talenti. E in genere ha funzionato: si pensi a Demiral, Sensi, Politano e Pellegrini, giusto per citare quelli più famosi. Questa sinergia è importante. L’ambiente neroverde valorizza i giovani, e spesso le società maggiori ne approfittano per far trovare minuti a chi da loro non giocherebbe. Dal punto di vista prettamente morale, però, è chiaro che i tifosi vivono spesso con la paura che i propri beniamini possano andare via più rapidamente rispetto a quanto uno si aspetterebbe". >>> Nel frattempo, parlando di Lazio, ci sono anche altre notizie importanti che stanno arrivando proprio in questi minuti <<<